venerdì 23 maggio 2014

«Non innamorarti di me»




«Non innamorarti di me»,
me lo dicesti,
e io ce l’ho messa tutta
per accontentarti,
invano.

M’al cor mio
Tu comandar non puoi,
nemmeno io posso,
al cor si può sol obbedir
e non dar ordini o supposte.
Non è la ragione
per ascoltar discorsi razionali,
è una ragion a sé stante
ch’ascolta le sue ragioni:
le ragioni del cor.

«Non innamorarti di me»,
me lo dicesti
come se fosse facile,
come se fosse fattibile
ed ordinabile
com’un prodotto su Internet
o dal pasticciere,
in officina
o dal fornaio.

Ma io non sono uno schermo picì,
tantomeno una tastiera,
non sono una torta mangiabile,
sono inappetibil e vomitabile
se non sei cannibale,
non sono un biscotto
né tantomeno un’automobile
di media cilindrata
o una due cavalli.

«Non innamorarti di me»,
me lo dicesti,
ma è alla fine capitato:
capitato è che
di Te mi sono Innamorato.
Voluto avrei esser al tuo posto,
ch’i ruoli invertiti avessimo,
e dir di sì,
Tu potevi prender o lasciare
o addirittura una via di mezzo:
hai lasciato,
il mio cor in balìa
dell’uragano hai lasciato.

Lottato ho contro l’uragano,
l’ho piegato
dopo essermi piegato io
fin quasi a spezzarmi.
Ma mi sono rialzato,
mi son rinvigorito e rafforzato
il mio dolor elaborando,
dandogli la quotidiana forma
non d’una pagnotta del fornaio
ma d’una poesia,
una poesia per Te,
dedicata a Te,
solo a Te,
che non so s’apprezzerai.

Io ci spero,
la Speranza è l’ultima a morire,
ma non so se crederci perché
il tuo distacco mi fa paura,
il tuo distacco è più macabro
d’un film dell’orror,
ma macabro da infarto:
il peggio ricevere
dopo il meglio aver dato
fa male male,
ma male da morire.

Voglio imparare
un linguaggio nuovo,
il tuo,
voglio imparare
parole nuove,
le tue,
per capirci
senza litigi
e farmi accettare
così come sono,
anche cambiando
così com’ho fatto
per un anno intero
ad ammirare Te.

Tu hai un Cuore,
un Cuore non di pietra ma,
anzi, un Cuore grande cui,
con le parole giuste,
si può parlar e che,
dulcis in fundo,
senza malvagità
la Dolcezza
spero riuscirà
a intenerire.


Poesia scritta il 22 maggio 2014
sulla scia filosofica di Blaise Pascal

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