lunedì 26 maggio 2014

Il tesoro




Cinquantun poesie per Te,
dedicate tutte quante a Te:
mai e poi mai dovuto avresti
augurarmi Tu non già cinquanta
ma cinquecento giorni d’ospedal.
Però ch’eri arrabbiata io capisco:
umiliato e non poco Tu m’avevi
ma oramai è acqua passata.

Cinquantun poesie per Te
dopo i miei cinquanta giorni,
tutti’n ospedal da Te lontano:
non d’una sol parola avevo io bisogno
ma d’un sol Abbraccio, che valso sarebbe
più di mille parol e che m’avevi negato.
Ora con queste poesie li ho superati,
dir posso d’essermi salvato.

Cinquantun poesie per Te,
tre volte diciassette, seventeen,
tre volte “ho vissuto”, “VIXI”,
dunque tre volte son io morto:
prima di Te e di conoscerti,
con Te quella sera
e senza Te.
Ed ora?

Cinquantun poesie per Te,
ch’io non so s’apprezzerai.
Temo, lo sai?, ma a me basta
Tu sappia quanto per me vali.
Mi basta Tu sappia quelle cose
e m’assoggetterò poi al tuo voler:
al nostro frequentarci nuovamente,
se capirai, come pur al tuo non esserci silente.

Ho paura, sai?
Paura ho io assai
perché a Te ci tengo
e temo di perderti davvero.
E paura ho assai anche perché
con Te ce l’ho io sempre messa tutta:
sarebbe brutto dimostrarmi cattiveria ma,
s’il lieto fine sceglierai, ti chiedo solamente

di far tuo quel tesor astratto
(quel tangibil è tutto tuo,
che ti piaccia spero tanto)
perché Tu stessa ci credi
e non per mesolamente.
Molto Bene io Ti Voglio,
questo forse Tu non lo capisci,
e davver io in Te credo:

non deludermi,
senza pregarti
ardentemente
te lo chiedo.

O pregarti devo?!?


Poesia scritta il 25 maggio 2014

Nessun commento:

Posta un commento