sabato 28 febbraio 2015

Soffio di Vita




T’ho dato Ironia,
Sarcasmo t’ho dato
talvolta ridendo
a crepapelle con Te.

T’ho dato Dolcezza,
Tenerezza t’ho dato
fino a riempirmi
i polmoni di Te.

Ascolto t’ho dato,
ascoltata t’ho tanto:
senza sentir,
l’impossibil ho fatto.

In semplice modo,
genuino son stato
fino a fidarmi
ciecamente di Te.

Ahimè.

T’ho dato Amicizia,
un Amico t’ho offerto
senza venir
per questo accettato.

T’ho fatto sorprese,
regali t’ho dato,
l’ho fatti col Cuore
senza null’aspettarmi.

A Te Grato son stato,
seppur tanto t’ho dato,
di Te molto più,
che viver m’hai fatto.

Amata t’ho tanto,
Tant’Amore t’ho dato,
ancora m’avanza
e dall’esaurirsi è lontano.

Amata t’ho tanto,
non è facile amarti
ma spontaneo è venuto
perch’ho in Te io creduto.

Non basta l’Amore,
c’è stato un errore,
forse mio, forse tuo
o meglio d’entrambi:

due sponde noi siamo,
costruito noi abbiamo
un Ponte ch’unisce
che poi m’hai distrutto.

Ritornerei indietro,
lo farei se potessi,
e rifarei tante cose
in maniera diversa.

Le rifarei’n tante
senza l’errori
per farmi da Te
amar e volere.

Il mio posto nel mondo
avevo trovato
ed era a Te accanto
col Soffio di Vita

ch’avevo da Te:
un Soffio di Vita
che mi dava la forza,
la volontà e l’energia

per affrontare
l’oggi ogni giorno,
il domani e il futuro
con grande successo.

Ora son solo,
più di prima lo sono,
allor non lo ero:
quel Soffio di Vita

tuo non ho più
e così non è più.


Poesia scritta il 5 agosto 2014

giovedì 26 febbraio 2015

«Che Bella che sei»




«Che Bella che sei»,
di dirtelo non mi stancavo mai
e te lo dicevo e sempre ripetevo
senza eccessi né sprechi.

Tu mi guardavi
con i tuoi Grandi Occhioni Stupendi
e conferma mi chiedevi
del fatto che davvero mi piacessi.

A volte ti sminuivi
ma sempre sorridevi
quand’a Te io rispondevo
che davvero mi piacevi.

«Che Bella che sei»,
di dirtelo non mi stancavo mai,
detto te l’avrei all’infinito:
la tua Bellezza era la mia Vita.

E Tu che mi guardavi
e Tu che meglio ci pensavi
e Tu che mi chiedevi
se davvero quest’effetto mi facessi...

Ed a Te di sì dicevo
e pur altro t’aggiungevo.
E Tu ti sorprendevi,
sempr’a chiedermi conferma.

Forse non capivi
o senz’afferrar Tu mi capivi,
perché a men hai poi Tu fatto
delle parole dolci ch’a Te dicevo,

solo a Te.

Vorrei che ti mancassero,
vorrei che Tu aspirassi
a sentirtele sussurrar di nuovo,
mentre sulle ginocchia mie beate

seduta sei alle due del pomeriggio,
altre volte nel tardo pomeriggio,
più raramente
ma altrettanto intensamente alla sera,

Piccoli Grandi Momenti
rubati quando Tu potevi,
finché rubato m’hai
quel Sogno ad occhi aperti.

Ma a Te ancor aspiro,
di dirtelo ho voglia
ancor un miliardo di volte:
«Che Bella che sei»,

Ti voglio ancora.


Poesia scritta il 24 febbraio 2015

lunedì 23 febbraio 2015

L'Abbraccio Infinito




Ho io stanotte sognato il tuo Stramagico Abbraccio,
un Abbraccio Infinito come quel ch’allor Tu mi desti,
quella calda estiva sera di due lontani anni fa oramai,
quand’a Te mi dichiarai e Tu per me affranta mi dicesti
d’aver da poco trovato qualcun ed a Te forte mi stringesti.

E mi stringesti così a lungo così forte così tanto,
che mai ricevetti un Abbraccio così Bello in vita mia.
Solennemente Tu mi promettesti ch’avresti a me pensato
se ti fossi grazie oh Dio un giorno Tu lasciata com’è stato,
ma credendo sia stata colpa mia m’hai Tu d’allora tant’odiato.

Nel mio sogno le tue Braccia così veritiere a me sembravano,
l’unica mia Consolazion cui ho sempre d’allora io aspirato,
da quell’ultima illegittima sera quando fuori nevicava,
quando smarrendo il Panorama degli Occhi tuoi
ho pur smarrito il mio respiro e la mia Vita.

Le tue Braccia, la tua Stretta non ho io d’allora mai confuso,
anche se d’abbracci stretti e forti ricevuti ne ho poi ancora
ma nessun com’il tuo con quell’Energia da Te venente,
quel tuo Calor dal Cor tuo e dal Respiro tuo Sincero
ch’era lì per me tra noi, Te e me solamente.

E tal Abbraccio io vorrei ardentemente riviver nei miei sogni,
ma nei Sogni quelli Veri ad occhi aperti con Te innanzi a me,
respirandoti dentro me dal naso fin dentro i mieipolmoni
e rivivendo il tuo Sorriso ed il panorama dei tuoi Occhi
com’in un Sogno ad occhi aperti con Te accanto a me.


Poesia scritta il 23 febbraio 2015

domenica 22 febbraio 2015

Il tuo Viso all'improvviso




E all’improvviso
mi viene in mente il tuo Viso,
il tuo Incantevole Viso cui, Tu lo sai,
solo Tu, io non sapevo resistere mai e poi mai.

I tuoi Capelli Lucenti come grano
nel mio Ricordo incorniciano il tuo Splendido Viso,
quel Viso che m’ispirava Tenerezza sempre più,
Tenerezza all’improvviso...

E che mi lasciava a bocc’aperta
mentre io, rapito, con la mia mano
delicatamente spostavo dal tuo Viso una ciocca
di quei Capelli per me preziosi più dell’oro.

Letteralmente, ma Tu non l’hai capito.
E ricordo il Dolce Sorriso tuo, ch’ogni volta,
in ogni modo, io cercavo di suscitare perché Lui,
il tuo Sorriso, era la Prima Meraviglia del mondo.

Ed a mente mi tornano gli Occhi tuoi,
così Dolci e così Belli, la mia Speranza,
e sto mal a pensar che mi son perso
la possibilità d’ammirarli nuovamente...

Mi vieni in mente Tu,
in questa notte come tante
ma che buia come tante non è più,
e ricordo che Tu non eri affatto come tante...

Eri diversa, Tu, almeno la eri
prima di quest’assurdità megalomane
che rende le belle ricordanze tutte vane,
compreso il Ricordo tuo che non m’ha lasciato.

I Sogni son Tutto quel che di Te mi rimane
insieme ai Ricordi che, anche se nostalgici,
sono superiori ad ogni spiacevole pensiero.
Buonanotte, sperando di riviverti nei Sogni miei...


Poesia scritta il 21 ottobre 2014

mercoledì 18 febbraio 2015

Come Tu mi vuoi - Nobil Sentir




«Credi in te», mi scrivesti,
«sei una bella persona»:
ma finora dimostrato Tu non hai
di pensarlo davvero e veramente.
Se pensato Tu l’avessi, io mi dico,
lasciato perder non m’avresti,
com’hai fatto.

«Credi in te», mi scrivesti,
«sei una bella persona»:
e fu l’ultima cosa bella
che proprio Tu mi scrivesti
prima d’allontanarmi, mentre lo facevi,
prima di quest’agonia
che non vede altri che Te.

Eppur mostrando io ti sto
ch’in me credo, e in Te,
mentr’il tuo odio è il mio nemico,
mentre nessun mi da’ man forte,
mentre tutti mi dicono
di perdere lasciarti,
abituati alle cose facili.

Forse l’abitudine oggi
è l’arduo lasciar perdere
ma Tu il successo sei
dell’esistenza mia,
coronato hai Tu i successi miei
e perder lasciarti non posso,
perché della mia vita ne fai parte.

È profondo quel che provo,
quest’Amor che per Te covo,
è profondo com’il mare
di quest’uragano senza Te:
abituato come sono io a lottare,
le difficoltà non saranno
a far certo me mollare.

È profondo quel che provo,
quest’Amor che per Te covo,
resistente alle dicerie,
al tempo ed alle avversità:
altri che me nessun ci crede
ma codest’è la mia vita
e ne va dell’esistenza mia.

Ed allontanato m’hai
per la mia fragilità:
sempre forte di me stesso
io da Te venivo,
darti’l meglio sempre io volevo
e, senza le mie pecche io mostrarti,
paura hai Tu ahimè preso.

Caduto sono
fin quasi a spezzarmi,
contro l’uragano ho io lottato,
piegato mi sono e piegato ho l’uragano,
a rialzarmi ce l’ho fatta
e vincente uscito ne sono,
seppur senza Te.

E rinvigorito
e rafforzato io mi sono,
l’Uomo ho fatto
com’avresti voluto,
rialzandomi da solo,
senza Te,
dalla mia fragilità oltremodo spaventata.

E sono qui, per Te lottando
contro l’assenza tua,
dimostrando io ti sto
ch’in me credo, e in Te,
nel Sentir mio per Te,
come di fare mi scrivesti
in quel tuo messaggio catastrofico d’addio.

E qui dimostrando io ti sto
che debole non sono,
che lottar so io per Te,
ciò in cui credo,
e che forte sono,
come Tu mi vuoi:
sto lottando io per Te.

E cullar mi faccio
da questo Dolce, seppur Struggente,
Nobil Sentimento
mio per Te,
solo per Te,
ma anche dalla di volontà
e d’animo forza che c’è in me.

Anche s’è difficile,
anche s’influenzabile sono
e tutti ho contro
perché nessun in me crede,
in Te a credere continuo,
al di là d’ogni avversità:
è l’unica certezza ch’io ho.

«Credi in te», mi scrivesti,
«sei una bella persona»:
intenzione ho io di farlo fino in fondo,
di riuscirci a Te arrivando,
senza escluderti,
anzi accogliendoti nella mia vita,
nel mio successo ch’ottener vorrei,

e pe’l qual io lotterò fino in fondo,
perché ci credo,
perch’in Te credo, e in me,
nel mio Nobil Sentir per Te,
e perché Tu mi riaccolga
in quella tua Vita
ch’io rimpiango e cui aspiro.

E creduto non ho mai
così tanto in qualcuno,
e capito ancor non hai
che dalla tua parte sto,
che la pena non vale
alzar barriere verso me,
come facesti.

E Tu via a farlo, ferendomi ancor più,
quasi capace di tanto mi ritenessi,
di schierarmi contro Te
per i comodi miei,
ch’invece Te includono,
prima di tutto e tutti,
già senza che Tu ci sia.

Accoglierti vorrei’n questa mia vita
ch’a Te aspira e ti brama
ed a crederci continuo
perché della mia vita
sei Tu il Successo,
lo eri
ed ancor vorrei che Tu lo fossi.

Le avversità non saranno
a far certo me mollare,
abituato come sono
a farlo giorno dopo dì:
le cose difficili io amo
perché a farle mi motivano
e Tu sei d’esse la prima.

E ti perdono,
altro non posso fare,
perché Bene Ti Voglio e tanto io Ti Amo,
anche se soffrivo già per poco,
anche se la beffa’l danno aggiunto hai,
perch’in Te credo
al di là delle parole.

E che parlavo tanto mi dicevi,
eppur qui sono,
il Sentir mio a dimostrarti
con i fatti e non solo le parole,
con la Perseveranza e l’Impegno mio per Te,
credendo in me come mi scrivesti,
nel Nobil mio Sentir per Te.

E tu, che scartato m’hai
per la mia fragilità,
spero tanto che ti ricrederai
e che la mia forza riconoscerai,
perché sono
come Tu mi vuoi:
un Uomo Forte.

E sogno l’Apprezzamento
tuo per me,
sogno di stringerti
ancor forte a me,
perché a crederci continuo,
al di là di tutto e tutti,
anche al di là

di me e dell’incertezze
e dell’insicurezze mie.
Perché più sicuro
mai sono stato io di me,
che di questo Nobil Sentir mio,
questo Dolce Sentimento
mio per Te.


Poesia scritta il 16 febbraio 2015