Un
anno che ti lasciai andare,
un
anno che col tuo sgarro ti sei fatta Tu pensare
e,
me inducendo a Te pensare,
fatta
ti sei ma non lasciata da me amare.
Buon
Compleanno,
ché
Tu se non ci fossi
io
non avrei gioito.
Buon
Compleanno,
anche
se Tu essendoci
assai
mi fai soffrire.
Buon
Compleanno,
seppur
Tu non esistendo
per
Te non soffrirei.
Ma
Tu ci sei,
un
mio miraggio Tu non sei,
e
per Te soffrir la pena vale,
seppur
la condanna che mi dai
sia
la peggior immaginabile:
senza
Te restare,
senza
l’Incanto
che
sol Tu sai darmi,
senza
la Gioia,
quella
Gioia che sei Tu.
Senza
la Gioia
di
festeggiarti ed onorarti
per
il tuo Compleanno.
Ma
pur la ricompensa
sarà
la più Splendente immaginabile,
se
sol vorrai con me risolvere,
e
vorrei Tu lo volessi
più
o meno ardentemente.
Per
questo,
per
Te soffrir la pena vale,
la
Splendente Gioia vale
di
Te abbracciar
ancor
e nuovamente.
Un
anno che ti lasciai andare,
un
anno ch’io non ti dovrei pensare
ma
col tuo sgarro indotto m’hai,
fatta
ti sei ma non lasciata da me amare.
Buon
Compleanno,
seppur
io non essendoci
lodo
quel giorno in cui sei nata.
Buon
Compleanno,
com’una
rosa Tu Bella sei
e,
se Tu non esistessi,
il
mondo sarebbe meno bello, di sicuro sol così
il
mio mondo ha una seppur sola possibilità
d’essere
Splendente insieme a Te.
Buon
Compleanno.
Poesia
scritta ad aprile 2015