mercoledì 29 aprile 2015

Di Ben e d'Amore - Di Pace




Un niente a me bastava
per star ben insieme a Te,
un niente ora mi basta
per star male
senza Te.

E mi chiedo che t’ho fatto
per quest’odio meritare,
sbollendo con il tempo
si riallaccian i rapporti,
i rancori accantonando:

si risolvono le liti,
si rinsaldano i pensieri
ma sembra Tu non riesca
a perdonare me d’amarti
di Ben e d’Amore,

di Pace.

Frustrante è constatare
che meno solidi rapporti
di quel che noi avevamo
riallacciati poi si sono,
mentre noi...

noi nemmeno più
abbracciati ci risiamo,
tantomeno salutati,
nemmeno più parlati
o negli occhi più guardati.

Il corpo e l’anima t’ho dato,
Tu lo sai, solamente Tu,
e fors’anch’è stato vano
se rancor io ottengo
dopo Tutto averti dato.

Non è
com’a quattr’occhi aver deciso
di non vederci più,
non è
com’esser ivi giunti insieme decidendo:

convinto io avrei Te
a restar accanto a me
o Tu convinto avresti me
a lasciarti andare via,
mentr’invece

d’accettar è la costrizione
d’un malinteso il frutto.
E io ne risento,
della tua’ssenza oltremodo io risento,
e tutto questo sol perché

la tua Magica Presenza era il mio Mondo
di Ben e d’Amore,
di Pace,
senz’il qual, per me,
Vita più non c’è.


Poesia scritta il 27 aprile 2015

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