mercoledì 8 aprile 2015

Cento di queste poesie




Cento di questi giorni
Tu assai ispirato m’hai
cento di queste poesie.
Cento di questi giorni
io si sper assai ch’ancor
Tu m’ispirerai, oh Musa.

Son ormai passati nove mesi
da quella lite, da quella sera
che dovuto esser mai avrebbe
ma ch’inevitabilment’è stata:
una poetica vena è in me nata,
in me ch’hai Tu lasciato sine Te.

Baciarti più non m’hai lasciato,
stringerti a me forte nemmeno
per farti sentir che sola non sei.
Dirti e pensar che Bella Tu sei,
la Più Bella, a nul valse al pro
di trasmetterti qualcosa di mio.

Ammirar quel Dolce Panorama
degli Occhi tuoi più potut’ho io,
di Te riempirmi i polmoni miei
e le narici nemmeno, sparita sei
alla mia vista ma non al cor mio
né alla mente mia, a Te pensante.

Lontan dall’occhi rimasta Tu mi sei
ma non dalla mente o dal cor mio:
e più nuno Sguardo o Abbraccio,
se sol io sapessi ove or Tu mi sei...
E non lo so, nel Ricordo Tu giaci,
quasi Sogno Lontano sempre più.

E nella mente mia rimasta sei
e concepito m’hai di far poesia
questa vena, frutto d’intelletto
e di cor mio, il qual Tu in balìa
della tempesta abbandonato hai,
di gran dolor facendo me soffrir.

Cento di questi giorni è l’etade
della poetica vena in me sorta,
in me concepita, nata, allevata.
Cento di questi giorni è l’etade
della poetica vena in me sorta,
maturata, migliorata e cantata.

Cantato ho assai’l Ver Amor,
il Vero assai van Amor per Te,
nostalgia ch’or io per Te provo,
ch’ancor andata via non se n’è,
lacrime, nostalgia, tuffi al cor:
solitudo allo stato primordial.

Cantat’ho io la Vita, fatt’essa
di nostalgia e Momenti andati
che mai più a me ritorneranno
ma che più non mi lasceranno.
Di Tal Momenti è in me sì Vivo
il Ricordo, la Bellezza, il dolor.

Altri cento di ‘sti giorni
io si sper’assai ch’ancor
Tu m’ispirerai, oh Musa,
Musa del cor mio ferito,
Musa e Mus’Amica mia,
ancor mille belle poesie.


Poesia scritta il 28 ottobre 2014

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