Cento
di questi giorni
Tu
assai ispirato m’hai
cento
di queste poesie.
Cento
di questi giorni
io
si sper assai ch’ancor
Tu
m’ispirerai, oh Musa.
Son
ormai passati nove mesi
da
quella lite, da quella sera
che
dovuto esser mai avrebbe
ma
ch’inevitabilment’è stata:
una
poetica vena è in me nata,
in
me ch’hai Tu lasciato sine Te.
Baciarti
più non m’hai lasciato,
stringerti
a me forte nemmeno
per
farti sentir che sola non sei.
Dirti
e pensar che Bella Tu sei,
la
Più Bella, a nul valse al pro
di
trasmetterti qualcosa di mio.
Ammirar
quel Dolce Panorama
degli
Occhi tuoi più potut’ho io,
di
Te riempirmi i polmoni miei
e
le narici nemmeno, sparita sei
alla
mia vista ma non al cor mio
né
alla mente mia, a Te pensante.
Lontan
dall’occhi rimasta Tu mi sei
ma
non dalla mente o dal cor mio:
e
più nuno Sguardo o Abbraccio,
se
sol io sapessi ove or Tu mi sei...
E
non lo so, nel Ricordo Tu giaci,
quasi
Sogno Lontano sempre più.
E
nella mente mia rimasta sei
e
concepito m’hai di far poesia
questa
vena, frutto d’intelletto
e
di cor mio, il qual Tu in balìa
della
tempesta abbandonato hai,
di
gran dolor facendo me soffrir.
Cento
di questi giorni è l’etade
della
poetica vena in me sorta,
in
me concepita, nata, allevata.
Cento
di questi giorni è l’etade
della
poetica vena in me sorta,
maturata,
migliorata e cantata.
Cantato
ho assai’l Ver Amor,
il
Vero assai van Amor per Te,
nostalgia
ch’or io per Te provo,
ch’ancor
andata via non se n’è,
lacrime,
nostalgia, tuffi al cor:
solitudo
allo stato primordial.
Cantat’ho
io la Vita, fatt’essa
di
nostalgia e Momenti andati
che
mai più a me ritorneranno
ma
che più non mi lasceranno.
Di
Tal Momenti è in me sì Vivo
il
Ricordo, la Bellezza, il dolor.
Altri
cento di ‘sti giorni
io
si sper’assai ch’ancor
Tu
m’ispirerai, oh Musa,
Musa
del cor mio ferito,
Musa
e Mus’Amica mia,
ancor
mille belle poesie.
Poesia
scritta il 28 ottobre 2014
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