«Come
stai?»,
ti
chiedevo,
e
Tu che mi guardavi,
e
poi mi sorridevi...
Forse
la prima volta era
che
lo chiedevo con tal intensità,
o
forse non la era:
stata
la sarebbe.
Ero
introverso
ma
Tu mi facevi essere diverso,
migliore,
e
diventavo estroverso,
della
nostra Diversità
Prezioso
Dono facendo
e
prendendoti da esempio
da
seguir e pur d’amare.
«Come
stai?»,
anche
Tu poi mi chiedevi,
Disponibil
e Gentile,
ed
a meno non potevo fare
di
volerti ed a me stringerti,
d’abbracciarti
intensamente
e
dirti che Ben io stavo,
alla
Grande.
Ma
fatto non t’ho
fors’abbastanza
capir
ch’alla
Grande stavo
perché
c’eri Tu,
anche
se quest’effetto
Tu
mi chiedevi
se
davvero mi facessi,
e
ti stupivi agli occhi miei.
«Come
stai?»,
vorrei
Tu mi chiedessi ancora,
adesso
ed ora
e
sempr’ancora:
«Sto
male
senza
Te,
mi
manca la Vita mia»,
ti
risponderei.
E
forse capiresti che, sì,
quest’effetto
Tu mi fai,
voglio
ancor chiederti
ogni
giorno:
«Come
stai?»
Poesia
scritta l'11 aprile 2015

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