domenica 12 aprile 2015

Migliore




«Come stai?»,
ti chiedevo,
e Tu che mi guardavi,
e poi mi sorridevi...

Forse la prima volta era
che lo chiedevo con tal intensità,
o forse non la era:
stata la sarebbe.

Ero introverso
ma Tu mi facevi essere diverso,
migliore,
e diventavo estroverso,

della nostra Diversità
Prezioso Dono facendo
e prendendoti da esempio
da seguir e pur d’amare.

«Come stai?»,
anche Tu poi mi chiedevi,
Disponibil e Gentile,
ed a meno non potevo fare

di volerti ed a me stringerti,
d’abbracciarti intensamente
e dirti che Ben io stavo,
alla Grande.

Ma fatto non t’ho
fors’abbastanza capir
ch’alla Grande stavo
perché c’eri Tu,

anche se quest’effetto
Tu mi chiedevi
se davvero mi facessi,
e ti stupivi agli occhi miei.

«Come stai?»,
vorrei Tu mi chiedessi ancora,
adesso ed ora
e sempr’ancora:

«Sto male
senza Te,
mi manca la Vita mia»,
ti risponderei.

E forse capiresti che, sì,
quest’effetto Tu mi fai,
voglio ancor chiederti
ogni giorno:

«Come stai?»


Poesia scritta l'11 aprile 2015

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