sabato 11 aprile 2015

La piuma




E m’accorgo di quanto forte sognavo,
ad occhi aperti, con animo desto,
fin quasi a farmi sanguinar il naso,
con Te presente innanzi a me
o in quei Bellissimi Momenti,
senza mai e poi mai sentir
di dormir il bisogno.

Ad occhi aperti continuavo a sognare
anche dopo, in un continuum senza fine:
Tu la carica mi davi, sì, me la davi,
e tardi, sempre più tardi io rientravo
dai Momenti ch’insieme condividevamo,
e presto, sempre più presto mi svegliavo,
per viver e tornar a vivere Te.

I giorni passavano
con l’esclusivo obiettivo
di tornar a rivedere Te, viverti,
di riabbracciarti, stringerti a me,
e di sentir ancor ch’ancor Tu c’eri lì con me.
Ma, nel frattempo, sempr’il meglio di me davo
e vi riuscivo, sì, vi riuscivo.

Ed ora invece mi consola la notte,
il sonno con gl’irrealistici sogni suoi,
dove Tu sei solo un inafferrabile Sogno Lontano,
lontano troppo e nostalgicamente sempre più,
e non mi vorrei svegliare mai e poi mai
per poter prolungare, ogni notte,
il mio misero viverti di nuovo.

Perché più non ci sei
ma la mia Ragione di Vita sei.
Una piuma mi sentivo accanto a Te,
un masso che va a fondo ora mi sento
senza Te.
Ed indietro tornar vorrei e, dolcemente,
tenerti stretta a me per poterti vivere di nuovo.

Senza costrizione,
con il solo Amore:
insegnarti cosa sia,
insegnarti la Fiducia,
che Tu coltivar non sai
e che, solamente forse,
sol un giorno tua farai.


Poesia scritta il 6 dicembre 2014

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