E
m’accorgo di quanto forte sognavo,
ad
occhi aperti, con animo desto,
fin
quasi a farmi sanguinar il naso,
con
Te presente innanzi a me
o
in quei Bellissimi Momenti,
senza
mai e poi mai sentir
di
dormir il bisogno.
Ad
occhi aperti continuavo a sognare
anche
dopo, in un continuum
senza fine:
Tu
la carica mi davi, sì, me la davi,
e
tardi, sempre più tardi io rientravo
dai
Momenti ch’insieme condividevamo,
e
presto, sempre più presto mi svegliavo,
per
viver e tornar a vivere Te.
I
giorni passavano
con
l’esclusivo obiettivo
di
tornar a rivedere Te, viverti,
di
riabbracciarti, stringerti a me,
e
di sentir ancor ch’ancor Tu c’eri lì con me.
Ma,
nel frattempo, sempr’il meglio di me davo
e
vi riuscivo, sì, vi riuscivo.
Ed
ora invece mi consola la notte,
il
sonno con gl’irrealistici sogni suoi,
dove
Tu sei solo un inafferrabile Sogno Lontano,
lontano
troppo e nostalgicamente sempre più,
e
non mi vorrei svegliare mai e poi mai
per
poter prolungare, ogni notte,
il
mio misero viverti di nuovo.
Perché
più non ci sei
ma
la mia Ragione di Vita sei.
Una
piuma mi sentivo accanto a Te,
un
masso che va a fondo ora mi sento
senza
Te.
Ed
indietro tornar vorrei e, dolcemente,
tenerti
stretta a me per poterti vivere di nuovo.
Senza
costrizione,
con
il solo Amore:
insegnarti
cosa sia,
insegnarti
la Fiducia,
che
Tu coltivar non sai
e
che, solamente forse,
sol
un giorno tua farai.
Poesia
scritta il 6 dicembre 2014
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