giovedì 28 maggio 2015

Sognarti - Dreaming of you




Buonanotte,
sperando di sognarti
anche stanotte:

ch’io almeno possa
sognarti nel sonno,
se non nella Realtà,

in codesta realtà
senza Te, senza più
la tua Magica Presenza.

Quella Presenza
che mi faceva sognar di Vita,
sognar ad occhi aperti...

Spero di sognarti, stanotte,
almeno posso essere con Te,
ma di grosso io mi sbaglio:

io con Te, dalla tua parte ci son sempre.

Sei Tu a non essere con me,
anche se nel cor io ti conservo
ed ovunque vado io ti porto.

Per cui spero di sognarti, stanotte,
almeno saresti assieme a me,
nuovamente potrei stare assieme a Te.

Mi manchi
e si dice di guardar la Luna
per consolarsi

ma è essa una miserrima consolazione,
standosene sempre lì immobile,
impassibil e muta...

Sogni d’oro,
sperando di riviverti
nei sogni miei...


Poesia scritta il 18 maggio 2015

mercoledì 27 maggio 2015

Inebriarmi di Te




Consolandomi della tua’ssenza
con il liquor alle rose:
davvero squisito,
mi ricorda Te!

E ad ogni sorso
la vita io m’accorcio
verso l’epatica cirrosi:
e chi cavol se ne “frega”,

se Tu qui più non giaci
ad inebriarmi di Vita,
quella Vita che
sei Tu...


Poesia scritta il 26 maggio 2015

venerdì 22 maggio 2015

Tre secondi




È stato bello rivederti dopo tempo,
abbracciarti avrei voluto Forte a me
ma stavi Tu parlando col tuo amico
ed abbracciarti ho sol potuto
col mio sguardo lì con Te.

Per un Istante la tua Anima ho io visto,
allorché su di me lo Sguardo hai Tu posato:
ho concentrato la mia vita in quell’Istante,
ch’all’Infinito avrei davvero prolungato
e non sol per tre miserrimi secondi...

Tre secondi del tuo tempo m’hai donato,
è stato bello riammirarti dopo tempo.
Tre secondi di Vita Vera ho respirato
ed è tanto se pensi che la mia Vita
ho smarrito insieme a Te.

Sentito io mi son accarezzato dal tuo Sguardo
ma fors’è che di Te son sol tanto Innamorato:
mi stava fors’il tuo Sguardo bastonando,
di fatto l’hai distolto dopo poco
ed è durato tre miserrimi secondi...

In tre secondi ho io ammirato gli Occhi tuoi,
quei tuoi Occhi nei qual colgo l’Infinito.
Per tre secondi son volato al firmamento
come quando sulle ginocchia mie beate
ti posavi com’allor.

Stringerti, abbracciarti avrei voluto forte a me,
anche s’odiar io ti dovrei per quant’hai fatto,
ma ti perdono se tra le mie braccia Tu ritorni,
ho bisogno d’abbracciar la Vita Vera
che sei Tu.

Per tre secondi ho io vissuto per davvero,
tornar vorrei tanto a vivere così:
ammirando quei Bellissimi Occhi tuoi,
abbracciando la tua Vita, ch’è la mia,
e volando al firmamento insieme a Te,

gioendo della tua Presenz’accanto a me.


Poesia scritta il 21 maggio 2015

mercoledì 20 maggio 2015

Ancor più Bella - L'apparizione




Rivederti,
riammirare il tuo Sorriso,
è annunciar la fine della pioggia.

Rivederti,
riammirare gli Occhi tuoi,
è com’ammirar di nuovo il Sole.

Voluto avrei a me stringerti
di quell’Abbraccio non più stato,
ma non eri lì per me.

Com’eri Bella,
quant’eri Bella,
sei sempre stata

ancor più Bella!

Com’un Raggio di Sole
sei stata in mezzo alla tempesta:
com’un’apparizione!

Un’apparizione
ch’a me stringer voluto avrei,
così Carina e Delicata

ma enorme quant’il cor mio:

un Concentrato d’Amor,
la destinataria del mio Più Esclusivo
Amor per Te.

E ti dicevo
ch’in corpo hai
una calamita che m’attira,

che mi guida e mi conduce
in ogni dove nel qual Tu sei,
ed ancor cosi è stato:

è una calamita
che mi guida e mi conduce,
che mi spinge ad in Te imbattermi.

Io ti Sento,
ti Sento anche se non sento,
e per questo ci vediamo

sempre più spesso.

Non ero lì per Te
ed il bello è ch’in Te
imbattuto ancor mi sono.

E strano questo fato
ch’in Te sempre ad imbattermi mi spinge:
serba un disegno che non so

ma in cui confido.

Ancor pioverà,
ancor stretto Tu non m’hai,
ma or posso nel meglio confidar.

Tu non eri lì per me,
io non ero li per Te,
ma reincontrati noi ci siamo!

Speravo in un Abbraccio,
speravo in due parole,
ma come nuovo inizio ben mi sta:

dopo quattrocentosettantacinque giorni,
ventidue ore
e cinquantatré minuti,

codesto fato
che cosa dire ci vorrà?!?


Poesia scritta il 19 maggio 2015

lunedì 18 maggio 2015

Persecution - Imagination




In Te imbattermi,
seppur senza vederti,
e pensarti ovunque vado,
l’auto tua
avvistar ovunque vado,
oppur in Te
del tutto casualmente
imbattermi davvero,
sempr’ovunque vado,
sempre per davvero,

che sia ivi
od anche più lontano,
che sia per davvero
o in un film americano,
nella pubblicità
o in tal senza Te realtà,
che Tu te n’accorga
o nemmen ci faccia caso,
nonostante l’auto mia
sia sgargiante per davvero,

dico...

in Te imbattermi
proprio ovunque vado,
nel Sol imbattermi
sempre per davvero,
non è una mia fissazione
ma una gran persecuzione,
una piacevole tortura
ch’io prendo seriamente,
se la vuol codesto fato,
e che qualcosa dir vorrà:

l’immaginazione a Te mi conduce,
apprezzarlo a me ti condurrà.

I hope.


Poesia scritta il 17 maggio 2015

venerdì 15 maggio 2015

Onnipresente - Il bivio




Mi è sembrato di vederti, stasera,
ovviamente ad uno svincolo,
un bivio stradale,
tanto per “cambiare”.

Mi è sembrato di vederti,
di veder in giro l’auto tua,
un colpo subito m’è preso e,
se questo fosse stato,

assai felice sarei stato
ma pur assai deluso,
ché stata non saresti
lì per me:

deluso dal tuo non sapere pazientare,
deluso dal tuo non saper perseverare
per raggiungere di più
e salir un po’ più su.

Mi è sembrato di vederti, stasera,
ovviamente ad uno svincolo,
un bivio stradale,
tanto per “cambiare”,

ma in un’altra città, altrove:
da che mondo è mondo,
il mio Mondo è dove ci sei Tu
e tutte le strade a Te mi portano

sempre ove giace un bivio.

E, se fossi stata Tu,
sul senso io m’interrogo
dell’imbatterci l’una nell’altro
sempre più spesso

ove giace un bivio...

Mi è sembrato di vederti, stasera,
e fors’accertarmene dovuto avrei,
scacciato quest’assillante
e disarmante dubbio avrei:

la Gioia di trovarti lì,
lì non per me ma pur sempre lì,
la delusion d’ivi trovarti non per me
o la convinzion di vederti ove Tu non sei.

La delusion che non fossi Tu stavolta,
che sol si trattasse d’un’aspirazione mia:
sei ovunque, ovunque io ti vedo,
perché ti porto nel cor mio.

Ed invece passato è il tempo
in cui arrivavi Tu per me:
qual Gioia infinita, una Gioia che
mi manca...

Perché la tua’ssenza
non lascia più spazio
alla tua Magica Presenza,
che mi disarma.

Ti vedo ovunque
perché nel cor mio sofferente
sei Tu sempr’inconsciamente:
sei onnipresente.


Poesia scritta il 13 maggio 2015

giovedì 14 maggio 2015

Regina delle stelle




Ripercorro quegl’Istanti con la mente
per capir, accettar ciò che non riesco,
non si tratta di certezze ma d’ipotesi,
e mi trastullo di certezze che non ho.

E proprio non capisco com’hai fatto,
in questo mondo d’Amore rarefatto,
dove l’Amore quello Vero sa di raro,
a lasciarmi Tu in balìa dell’uragano.

Riuscire io vorrei a capire com’hai fatto
a rinunciar Tu proprio a Tutto Quanto,
dal cor veniva Tutto Ciò ch’a Te io davo,
ciò che mai ho dato sol e solamente a Te.

Fuori il freddo, il buio insidiati s’erano
come quei ch’a me poi lasciato avresti,
laddove accanto a Te era Calor e Luce,
persi poi senz’un comprensibile perché.

Ed assai mi duol quel che m’hai fatto,
com’un pattume “scaricarmi” lì per lì,
come l’ultima cosa ch’io per Te ho fatto,
buttar via il tuo pattume in un bidone.

Ed il senso mi domando di tal tuo gesto,
fors’un pian a me non detto Tu serbavi,
fors’al tuo oblio già relegato Tu m’avevi,
e senza più salutarci ci salutammo così:

Tu Raggio di Sole, Regina delle stelle,
io spazzatura, senz’averlo voluto.
E ci separammo, nella tua frenesia,
senza più salutarci nemmeno.


Poesia scritta il 28 dicembre 2014

Anno di pattume




Un tremendo anno di pattume è stato,
ricco di fallimenti, privo di gioia,
se non all’inizio col Sorriso tuo,
anche s’a tua volta e sinceramente
un Anno Buono Tu augurato m’avevi.

L’ultima parola tua dell’anno scorso
fu augurarmi un Anno Sereno,
l’ultima parola tua, pur dell’anno in corso,
chiedermi è stata d’il tuo pattume buttar via, via,
via com’hai fatto con me.

Buttar via mi facesti il tuo pattume,
l’ultima cosa fu ch’hai a me chiesto:
per Te fatto io l’avrei comunque, com’ho fatto,
ma quel che mi duol è il gesto,
quasi foss’io l’immondo pattume.

E nel nuovo anno invece ricordo
al vederci la tua e mia linda Gioia,
forte forte t’abbracciai sperando
ch’ancor più ci sarem avvicinati,
com’era fin allora stato e poi fu:

questo il mio augurio,
augurato t’avevo ogni Bene,
ed anche Tu Buon Anno m’augurasti,
contribuendo invece, con la lascività tua,
a farmel esser da immondo pattume.

Perché, nonostante la precarietà di molto,
eri Tu la mia Gioia, la mia Forza,
men venuta quando più bisogno ne avevo,
l’ottimismo a farmi perder contribuendo,
ma nonostante questo ed altro forte tengo.

Buon Anno Nuovo nonostante tutto,
ricco di Cose Belle, le Migliori,
augurandomi di potertele dare io,
di tornar a viverti e stringerti a me,
com’in Quel Tempo sempre più lontano da noi.


Poesia scritta il 31 dicembre 2014

mercoledì 13 maggio 2015

Laddove conservo Te




Ancor in tempo mi dicevo
per abbracciare Te di nuovo,
stringerti a me forte
e com’allor viverti ancor.
Ma il tempo passa esasperante
e consolida i rancor
che Tu serbi verso me:
fa male, male da morire.

Lodavo quel Giorno Assolato
in cui Tu e io ci conoscemmo,
rinascer mi facesti col Sorriso tuo,
ventitrè mesi fa, quasi due anni oramai.
Ma pur morir m’hai fatto,
smettendo di vederci,
morir m’hai fatto dentro me,
mai aspettato me l’sarei da Te.

Ancor Quel Giorno lodo,
non torno sui passi miei
per una sì Bella Cosa:
non lo farò... no.
Ma tra poco un anno passerà
ed annoverato Quel Giorno verrà
tra i nostalgici Ricordi
d’un altro anno passato.

Non più con Te
ma senza Te, senza più viverti,
mentre io con Te son sempre,
senza che Tu l’sappia,
mentr’a meno Tu ne fai,
dai rancor accecata,
buttando via, via
Tutto Quanto di bello t’ho dato.

Mi chiedo se mi pensi,
mi domando se ti manco.
Mi chiedo se tornata sei
sui passi tuoi,
se ci hai ripensato.
Se pentita Tu ti sia,
s’indietro tornar vorresti.
Come me.

Lo vorrei, non sai quanto,
quest’ann’ormai alla fine
è da buttare,
se non per i pochi Istanti
insieme a Te passati, all’inizio,
ad ammirar il Sorriso tuo:
perché tutti gli altri
son poi stati

senza Te.

Privi di logica,
privi di senso,
privi del Sorriso
che Tu davi ai giorni miei.
Ed allor, quand’il tempo
senza Te
vincerà su quello con Te,
tal Giorno io custodirò

non più nella mente,
che lo cederà all’oblio,
ma solo nel cuore,
laddove conservo Te.


Poesia scritta il 27 dicembre 2014