lunedì 4 maggio 2015

Sorriderti - L'aquilone




Sorriderti
era come immergermi nel tuo Mondo
e mi piaceva,
era come comunicarti la mia Infinita Gioia
di conoscer e vivere Te,
di poterti abbracciar e stringer a me
ogni volta, cioè sempre.

Sorriderti
era come volare
volare su in alto nel cielo,
io fossi quasi un aquilone,
un aquilone condotto da Te,
per me forse desolatament’irraggiungibile,
ma comunque capace di manovrare me.

Voluto avrei condurti io, cullarti,
ma già forse lo facevo,
farti afferrar che sola non sei né la eri,
ancor meno stata la saresti,
ma in error tratto m’hai
con le nostre
senza termine Promesse.

Finché smesso hai
di tener con le tue Mani
il fil dell’aquilone,
andato in balìa della tempesta,
e smarrito io mi sono
nella galassia della tua lontananza,
disperatamente senza nulla poter fare.

Ed ora risento
del Sorriso
che più Tu non susciti in me
e ch’io più non posso suscitar in Te
con la Dolcezza,
la mia barba che ti solleticava
o la Tenerezza.

Perché per me
la Vita
è sol accanto a Te,
su quell’aquilone
ora sciolto, senza regole
ed allor da Te condotto,
chiamato Felicità.

La mia Felicità sei Tu.


Poesia scritta il 3 maggio 2015

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