Rivederti,
riammirare
il tuo Sorriso,
è
annunciar la fine della pioggia.
Rivederti,
riammirare
gli Occhi tuoi,
è
com’ammirar di nuovo il Sole.
Voluto
avrei a me stringerti
di
quell’Abbraccio non più stato,
ma
non eri lì per me.
Com’eri
Bella,
quant’eri
Bella,
sei
sempre stata
ancor
più Bella!
Com’un
Raggio di Sole
sei
stata in mezzo alla tempesta:
com’un’apparizione!
Un’apparizione
ch’a
me stringer voluto avrei,
così
Carina e Delicata
ma
enorme quant’il cor mio:
un
Concentrato d’Amor,
la
destinataria del mio Più Esclusivo
Amor
per Te.
E
ti dicevo
ch’in
corpo hai
una
calamita che m’attira,
che
mi guida e mi conduce
in
ogni dove nel qual Tu sei,
ed
ancor cosi è stato:
è
una calamita
che
mi guida e mi conduce,
che
mi spinge ad in Te imbattermi.
Io
ti Sento,
ti
Sento anche se non sento,
e
per questo ci vediamo
sempre
più spesso.
Non
ero lì per Te
ed
il bello è ch’in Te
imbattuto
ancor mi sono.
E
strano questo fato
ch’in
Te sempre ad imbattermi mi spinge:
serba
un disegno che non so
ma
in cui confido.
Ancor
pioverà,
ancor
stretto Tu non m’hai,
ma
or posso nel meglio confidar.
Tu
non eri lì per me,
io
non ero li per Te,
ma
reincontrati noi ci siamo!
Speravo
in un Abbraccio,
speravo
in due parole,
ma
come nuovo inizio ben mi sta:
dopo
quattrocentosettantacinque giorni,
ventidue
ore
e
cinquantatré minuti,
codesto
fato
che
cosa dire ci vorrà?!?
Poesia
scritta il 19 maggio 2015
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