Ancor
in tempo mi dicevo
per
abbracciare Te di nuovo,
stringerti
a me forte
e
com’allor viverti ancor.
Ma
il tempo passa esasperante
e
consolida i rancor
che
Tu serbi verso me:
fa
male, male da morire.
Lodavo
quel Giorno Assolato
in
cui Tu e io ci conoscemmo,
rinascer
mi facesti col Sorriso tuo,
ventitrè
mesi fa, quasi due anni oramai.
Ma
pur morir m’hai fatto,
smettendo
di vederci,
morir
m’hai fatto dentro me,
mai
aspettato me l’sarei da Te.
Ancor
Quel Giorno lodo,
non
torno sui passi miei
per
una sì Bella Cosa:
non
lo farò... no.
Ma
tra poco un anno passerà
ed
annoverato Quel Giorno verrà
tra
i nostalgici Ricordi
d’un
altro anno passato.
Non
più con Te
ma
senza Te, senza più viverti,
mentre
io con Te son sempre,
senza
che Tu l’sappia,
mentr’a
meno Tu ne fai,
dai
rancor accecata,
buttando
via, via
Tutto
Quanto di bello t’ho dato.
Mi
chiedo se mi pensi,
mi
domando se ti manco.
Mi
chiedo se tornata sei
sui
passi tuoi,
se
ci hai ripensato.
Se
pentita Tu ti sia,
s’indietro
tornar vorresti.
Come
me.
Lo
vorrei, non sai quanto,
quest’ann’ormai
alla fine
è
da buttare,
se
non per i pochi Istanti
insieme
a Te passati, all’inizio,
ad
ammirar il Sorriso tuo:
perché
tutti gli altri
son
poi stati
senza
Te.
Privi
di logica,
privi
di senso,
privi
del Sorriso
che
Tu davi ai giorni miei.
Ed
allor, quand’il tempo
senza
Te
vincerà
su quello con Te,
tal
Giorno io custodirò
non
più nella mente,
che
lo cederà all’oblio,
ma
solo nel cuore,
laddove
conservo Te.
Poesia
scritta il 27 dicembre 2014
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