sabato 31 maggio 2014

Il Bene Più Prezioso - Buon Compleanno




Sarai contenta,
dolorosamente ho messo via.
Passato è il tuo Compleanno ed è sereno
come quando ci conoscemmo, quest’è il mio regalo:
la tua Libertà con i fatti e non solo le parole,

manco te l’avessi impedita.
Buon Compleanno.

Ho messo via
perché passato è il tuo Compleanno
e sapevi che festeggiarti io volevo per onorarti
ma Tu letteralmente fuori m’hai tagliato
ed ho capito d’esser proprio indesiderato.

Alla faccia
del mio Più Dedito per Te Impegno.

Ho messo via
la ghirlanda, ho messo via
i peluche fratelli dei tuoi, ho messo via
i tuoi ricordi, senza dimenticarti, tutto ho messo via
ma tutto quanto ti riguarda.

Nemmeno più
amici, amici come prima:
questa tua è una grande cattiveria
dopo tante parole e non una ma tre Promesse
che ci eravamo fatti nel bel mezzo dell’Intesa.

Rimaner amici...
Usare sempr’il Dialogo.
Pensar a me se l’occasione Tu avessi avuto...
Le occasioni le hai avute, tante, ma tradito hai le Promesse, eppur Ben continuo io a volerti.

Una Vera
Amica sei stata,
il mio Primo Amore rimarrai:
or fa male cane sciupare tutto così,
quasi quasi come s’io via mi fossi buttato...

Per me sei
il Bene Più Prezioso.

In tutto cinquantasei poesie t’ho finor dedicato,
il simbol di Tutto ciò ch’io t’ho dato,
cinque e sei, Amor e Passione,
anche due volte ventotto, il simbol di ciò
ch’alla fin Tu m’hai dato, una doppia sofferenza:

hai forse per rancor voluto
anche la tua farmi pagar?!?

Me la desti il ventotto,
la stessa data del mio compleanno,
quasi per beffa, forse per ricatto, rancor o odio
per averti a mia volta involontariamente ferita.
Ci sei riuscita!

Fa mal
a pensarlo ma
non m’hai più accettato,
proprio Tu, con cui liberamente
io mi confidavo così Sinceramente...

Mal assai fa da dire
ed ancor più mal fa pensarlo,
non riesco ad urlar la parola fine,
anche s’è quello il concetto tra noi.
O forse no...

Forse no... non più “noi”:
mi si spezza il cuor a pensarlo,
mi rimbomba la mente a rifletterci,
mi sanguina il naso a sognarti così forte.
Rimarrai

il mio Sogno,
il Bene Più Prezioso.

Non ho nemmeno una foto di noi due
per ricordarti così com’eravamo,
quasi come se tutto fosse stato
sol un Sogno ch’è svanito.
Com’un buco nell’acqua.

Perché
m’hai fatto male?

Ci rivedremo mai?
Ricapiterà mai, un giorno lontano?
Potrò mai, in un lontano futuro,
di nuovo abbracciarti
com’allora?

Non ti dico addio, spero nel destino
per il Bene Più Prezioso.

Ora posso
radermi la barba,
più necessaria essa non sarà
per strapparti il tuo Dolce Sorriso
col solletico come quando ti baciavo...

Perché
accettato più non m’hai?

Non ti rimprovero,
credo lo stesso in Te.
Resterai una ferit’aperta
ch’impiegherà molto tempo
a rimarginarsi completamente.

M’hai ferito,
da Te non me l’aspettavo.
Ti perdono, altro non posso fare.
Ti perdono, diversamente non Ti potrei Amare
così come Ti Amo.

Perdonami anche Tu
se mal t’ho fatto quella volta.

Continuar a vederti avrei voluto,
anche senz’Amore, almeno Amicizia,
in omaggio al Benessere che Tu m’hai dato,
in omaggio alle Promesse che ci eravamo fatti.
Già, le Promesse: le hai mandate a farsi benedire...

Non sarà così,
ora ne posso prender atto,
ti custodirò nel mio cuore teneramente.
Ti Amo, anche Tu ricordami così,
così com’eravamo.

Una” lacrima scende sul mio volto e lo segna,
Ti Ringrazio per Ciò che Tu m’hai dato:
è per me stato davvero Tanto,
anche se non abbastanza
perché m’hai rifiutato.

M’hai ferito,
da Te non me l’aspettavo.
Ti perdono, altro non posso fare.
Ti perdono, diversamente non Ti potrei Amare
così come Ti Amo.


Poesia scritta a maggio 2014

venerdì 30 maggio 2014

Sublimation




Volevo esser un Buon Amico per Te,
senza pretese, senza servigi,
così come lo consideri Tu.
Ce l’ho messa tutta:
non hai capito.

Volevo almeno esser qualcosa per Te,
se non già un buon compagno,
almeno un piccol tot:
nemmeno questo
hai capito.

E poi il sordo
sono io, son sempre io
quel che non capisce mai niente!
Nemmeno la Dolcezza t’ha conquistata,
non la Spensieratezza, il Sarcasmo o la Gentilezza.

Or avanti devo andar,
non posso far diversamente
che cercar d’andar avanti senza Te,
cui assai aspiravo io così ardentemente,
quasi fossi il mio esclusivo Bene Supremo.

Non credo d’essermi sbagliato su di Te,
credo che Tu stessa abbia sbagliato
a scartarmi in quel modo lascivo.
Ho fatto tutto, ho fatto quanto
era in mio potere fare.

Non è bastato.

Non m’illudevo,
Tu t’illudevi su di me:
non hai capito nulla di me,
che sto dalla tua medesima parte.
Senza superbia e senza presunzione,

non hai proprio capito chi sono e cosa valgo.

Fa male cane ma proprio male da morire.
Or ciascun andrà per la sua strada:
Tu già lo facevi, non è una novità,
e io dovrò ricominciare
daccapo.

Tra noi non ci sono termini ma,
in questa valle di lacrime senza Te,
io avanti devo andar in qualche modo:
me l’hai insegnato Tu ch’ogni cosa finisce,
me l’hai insegnata Tu questa per me evitabile fine.

Se mi cercherai,
ci sarò se e quando vorrai.
Se mi cercherai, ci sarò se e quando potrò:
ora per Te ci sono, quest’è sicuro ma non ti basta,
poi sol Iddio saprà se sarà destino andar avanti insieme.

M’hai fatto male,
questo penso Tu lo sappia.
Fors’era per averti a mia volta
ferita senza mai volerti far del male ma
del Bene, perché a Te già ci tenevo e non capivi.

Perdonami davvero
se mal t’ho fatto quella volta,
dovuto avrei evitar ma credo nella Verità:
mostrartela volevo per farla sul falso prevalere
e prendermi cura di Te nel nome di quest’Autenticità.

Con queste poesie
ho archiviato il negativo,
ho sublimato la mia sofferenza
che m’hai causato senza un vero motivo
ma forse solo per ricatto, ignoranza o rancore.

Per questo perderti è un controsenso ed un peccato,
or ch’i pensier tutti ho trasformato in belli,
or ch’in Te immedesimato io mi sono
trasformando in Bello Tutto Quanto
aveva da ridire.

Nulla ho risolto
di fronte alla tua rigidità,
alla tua irremovibilità senza eguali:
tristemente e desolatamente ne prendo atto
ma, credimi, fa male da morire saperti da me divisa.

Crudeltà.


Poesia scritta il 29 maggio 2014

giovedì 29 maggio 2014

Che uomo sarei stato?




Non so perché le mie debolezze
io t’abbia mostrato,
forse perché le tue vedevo
e mi piacevano, l’elevavo a pregi,
e pensavo sbagliato non fosse
far altrettanto.

Avevamo un Rapporto
ch’iniziava ad esser Bello,
Strabello e Sincero,
e questo Fiducia mi dava
di poterti certe cose dire.
Sbagliato ho e me ne pento.

Agito ho d’impulso,
lo ammetto,
ma Tu che sei Donna
cosa vuol dir lo sai:
perché per un Uomo
non è ammesso?

Venivo da Te forte di me stesso,
un Uomo io non sarei stato
se così non avessi fatto.
Eppur, così facendo,
t’hanno le mie debolezze
spaventata.

Scusami per questo.
Ma credevo ch’umana
fossi pur Tu,
che sapessi
ch’anche ogni Uomo forte
i suoi punti deboli ha.

Che Uomo sarei stato
se non fossi stato forte
innanzi a Te?
Che Uomo sarei stato
se le mie debolezze
non t’avessi mostrato?

È una prova di Coraggio,
per un Uomo,
mostrar le proprie debolezze.
Perché fasullo
è un Uomo forte
che non ne ha.

Perderti perché
sono stato forte con Te,
e pur senza Te,
visto che piegato io mi sono
fin quasi a spezzarmi
e rialzato da solo,

è un controsenso per me.
Per questo, senso non avrà
il fatto di non vederci più,
sol un’umiliazione sarà
che non vorrei mai
Tu mi lanciassi.

Fors’è troppo tardi,
forse l’attuerai.
Mi brucerà
perch’in Te tant’ho sperato
ma hai la tua
Libertà.

Che Uomo sarei stato
se non fossi stato forte
innanzi a Te?
Che Uomo sarei stato
se le mie debolezze
non t’avessi mostrato?


Poesia scritta il 28 maggio 2014

mercoledì 28 maggio 2014

I miss you




Quattro mesi ormai che non ti vedo,
quattro mesi che non vedo il tuo Sorriso.
Quattro mesi che non riesco ad abbracciarti,
quattro mesi che non mi sento più affatto Vivo.

Desiderato io avrei tanto
rivederti oggi, riallacciar oggi con Te
per dar un senso ai quattro mesi di dolore
senza Te.

Dove sei? Mi manchi.

Mi manca
il Dolce Sorriso tuo,
il Tenero Abbraccio tuo
e sentirmi com’un tempo Vivo.

Si dice di guardar la Luna
quando soli ci si sente nel nulla
ma è una misera consolazione perché
essa se ne sta sempr’impassibil e muta.

Le tue Mani addosso a me
eran il mio quotidian palliativo.
La mia barba, che spesso ti solleticava,
era la fonte buona del tuo Stramagico Sorriso.

Dove sei?

Quattro mesi di distacco
da sopportare son troppi per me:
capito non ho ancora cosa ci sia preso,
quella sera, quando tutto stava filando liscio...

Ma ho io archiviato quel passato negativo,
sublimato l’ho in queste poesie
rendendo belli i pensieri
brutti o mediocri.

Mi ritengo un perfettino:
adesso tutto è perfetto
per il tuo ritorno!
O per il mio!

So solamente
che nel mio presente
ti vorrei ancor e nuovamente.
Che ne sarà di quest’incerto futuro?

Ci sarai o non ci sarai?
Aspiro alla tua Magica Presenza.
La tua Bellezza è la mia unica certezza
e io ci spero perché essa è Tutto il mio Universo.

Ho paura come non mai:
non ho mai avuto
più paura d’ora
in vita mia.

Ritorna.


Poesia scritta il 28 maggio 2014

martedì 27 maggio 2014

La chimera




Non me l’aspettavo, m’hai meravigliato,
hai accettato il tesor che t’ho mandato!
Ne sono molto lieto, spero che ti piaccia
e che l’impegno per Te scomodo non sia.

Eppur…

Mi sento diviso in quest’insolita situazione,
alla qual non so qual esito Tu riserverai:
se la lettera leggerai, se la capirai
tua facendola e permettendomi
d’il desiderato rapporto con Te
recuperare.

Ho io Fiducia nelle tue capacità
ma la posta in gioco è molto alta
per lasciarmi dormir sonni tranquilli
e non farmi temer di perderti davvero.

Mi sento diviso in quest’inusual situazione,
quasi quasi com’una singolare chimera:
non so se crederci ma io ci spero,
confidando ch’i miei sforzi
Tu a farsi benedir
non manderai.

Spero che non mi deluderai,
per un’altra delusione non ho spazio:
ci penso meglio e realizzo che ciò che cerco
è il mio riuscir a darti ciò che tutti desiderano:

la Felicità.

Tu puoi capire, mi capivi, insieme ci capivamo:
noi ci eravamo sempre capiti, anche s’a volte
quasi quasi per un nonnulla litigavamo.
Ma le liti con Te eran il pretesto
per far la Pace insieme a Te
in quel modo tanto Bello.

Ho imparato pur questo,
a far la Pace insieme a Te
nel modo Più Bello del mondo
e poi tutto era ancor Più Bello.

Mi sento diviso in questa singolar situazione
e, dulcis in fundo, io penso ad una cosa:
che, se proprio lasciato non m’avrai
la possibilità di farmi da Te capir,
abbastanza non avrò fatto
e me ne pentirò.

Ch’Iddio Lassù non voglia mai
per nessuna ragion al mondo!
Saprò d’abbastanz’aver fatto
sol e soltanto se ti lascerai
di nuovo abbracciare
com’un tempo.

Per questo un definitivo sforzo io ti chiedo
per non farmi mai più sentir diviso
ma unito, solidamente unito in Te:
questa un’eccezione non è,
è per il Bene d’ambedue,
e porrò ancora,

e sempre,
i tuoi interessi
innanzi o insieme ai miei
perché a Te ci tengo veramente.


Poesia scritta il 26 maggio 2014