martedì 13 maggio 2014

Il tuo Essere




Ciò che fai Tu non sei,
sei ciò che sei
in ogni dove, in ogni quando.
Il ruolo che svolgi Tu non sei,
una Persona ch’un ruolo svolge sei,
una funzione, un compito,
scelto da Te o meno.
Tu scelto l’hai.

Scelto l’hai perché ci credi,
e io in Te credo,
nel tuo Essere,
dunque anche credo
nel tuo fare,
perché ch’ogni cosa credo
abbia la sua ragion d’essere
più o meno razionale.

Il tuo modo di pensar io accetto,
mio l’ho fatto.
Bisogno io non ho
d’alcun tuo “rendermi conto”,
d’alcuna tua spiegazione o giustificazione
io non necessito:
non serve
perch’in Te credo.

Esser e fare
spesso non vengono distinti,
quasi si trattasse di ciel e mare.
Ma Tu’na Persona sei,
sei, al di là di tutto,
una Bellissima Persona,
una Persona ch’un ruolo svolge,
il ruolo ch’ha scelto.

Che c’è di male
a pensarla così?

C’è ch’a giudicar col fare
anziché con l’essere
nel pregiudizio s’incappa
ed è il pregiudizio la rovina,
il veleno degli uman rapporti,
dubbi instilla e gelosia semina:
vuoi forse Tu applicar
codesto pregiudizio a Te Stessa?

Sei matta?!?
Are you mad?!?

Ricordi ch’io ti dissi
che Tu’na Persona sei
e non il ruolo che rivesti
nel compito che svolgendo stai?
Quello un complimento era
ma pur e soprattutto
un eloquente pegno
di Fiducia in Te.

Capito Tu non l’hai
e colto non hai la differenza,
la sottil ma lampante differenza
tra me ed i tanti, troppi, tutti uguali.
Da costor io sper adesso di distinguermi,
visto che ti rimangiasti, a mo’ di mela,
il fatto d’essermi, sì, distinto
agli Occhi tuoi bendati.

Nell’uovo per caso ho io trovato
un braccial con ciondolo a stella:
del destino sarà un caso?
Sarà quel braccial il mio per Te pegno
della mia più total Fiducia in Te,
una cieca e total Fiducia
ma non certo ingenua,
perch’in Te ancor io credo.

Al di là del pregiudizio,
al di là della gelosia.

Ne va del futur mio
e della Salute del cor mio,
mozzato e sanguinante
di tristezza e sofferenza,
d’angoscia e di dolor,
perch’in Te ancor io credo
più ch’in qualunque cosa
e di qualunque altra persona.

Al di là di tutto
e del dolor e dell’angoscia
che lasciato m’hai.
Al di là della sofferenza
e del vuoto più total
in me rimasto.
Al di là d’ogni cosa,
piccola o grossa che sia.

Ma non al di là di Te:
infatti nel tuo
sacrosanto Esser inviolabile
inciampato io sono
e, d’allor,
più rialzato non mi sono.
Non ancora, perlomeno,
ma l’ farò.


Poesia scritta il 10 maggio 2014

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