Mi
facevi Tenerezza
al
pensiero di Te Stessa
che
giocavi coi bambini,
coi
bambini in ospedale.
Animatrice
in un reparto,
attorniata
da bambini,
da
bambini bisognosi,
bisognosi
d’attenzioni.
Un
Tenerissimo Pensiero
per
notar la tua Dolcezza
mi
facevo ogniqualvolta
a
capirti non riuscivo.
Tu
sei Dolce, si sapeva,
quanto
Dolce lo scoprivo
ogniqualvolta
ti pensavo
in
quei panni coi bambini.
E
mi piacevi,
mi
piacevi sempre più...
Ed
a sognare mi mettevo,
mi
ci mettevo sempre più...
Perché,
integri per trasmettersi,
la
propria infanzia vuol vissuta
e,
accanto ai bambini io sapendoti,
a
me integra Tu ti trasmettevi.
Raramente
di Te Tu mi parlavi
e
di Te molto poco io sapevo.
Ma,
infanzia vissuta o meno,
immaginavo
che star lì per Te
un
modo era per tornar infante,
o
forse ricordar l’infanzia Tu volevi?
E
Tenerezza mi facevi a pensarti
in
quei candidi panni innocenti...
E
mi mettevo a sognare,
a
sognare ad occhi aperti,
perché
sol una maniera c’è
da
adulti per tornar all’infanzia.
E
mi piacevi,
mi
piacevi sempre più...
E
mi facevi Tenerezza,
Tenerezza
mi facevi sempre più...
Poesia
scritta il 13 maggio 2014
in
occasione del compleanno di mio nipote,
per
la cui nascita desiderai condividere
la
gioia dell'evento con la mia "Anima Speciale"
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