T’ho
cantata,
angelicata,
t’ho
vissuta
e
pur sognata
ad
occhi aperti
finché
c’eri,
poi
dormendo,
miseramente
consolandomi
e
nutrendomi
dei
Sogni
e dei Ricordi tuoi.
e dei Ricordi tuoi.
Un
anno ancor
passato
è d’allor,
da
quella lite
per
niente mite
che
fatto m’ha
sanguinar
non
più il naso
a
forza di sognar
ma
il cor
e
la mente
pe’l
dolor,
pe’l
tuo rancor.
Un
anno è passato
da
quando
ti
dissi che T’Amo,
da
quando
celata
ti sei
agli
occhi miei
ma
non al mio cor,
sofferente
di Te,
ch’invece
volevo
a
viver continuar,
consolandomi
con
la Magica Presenza tua.
Perso
tempo non avrai,
mentr’io rimasto sono
a struggermi per Te,
ad in silenzio Amarti
quando allontanato m’hai,
mentr’io rimasto sono
a struggermi per Te,
ad in silenzio Amarti
quando allontanato m’hai,
quasi
l’Amor fosse un peccato,
un
peccato proibito,
quasi
Tu sceglier potessi
chi
amar e da chi esser amata:
questo
no, onor non ti fa
ma
desiderabile ti rende
agli
occhi miei.
E
conto il tempo
che
mi separa da Te,
conto
i giorni
e
le settimane,
conto
i mesi
e gli anni
e gli anni
perché
son tutto
quel
che di Te mi rimane
e
che da Te mi separa,
Ricordo
al contempo
Bello
e sofferente,
Dolce
e tagliente.
Capito
non ho ancor
il
real motivo
di
tanto rancor,
capito
non ho ancor
il
real motivo
di
tutto ‘sto dolor,
del
perché oggi
sia
più il tempo
del
rimpianto
e
della nostalgia
ch’il
tempo
in
cui vissuta t’ho.
Senza
Te,
senza
le tue Mani
addosso
a me
né
i tuoi Dolci Occhi,
inconsolabile
sono,
e
t’avrò forse stufata
per
averti
amata
e sognata,
angelicata
e cantata,
ma
or almen Tu sai
che
donar io so
il
cor mio ferito.
Anche
se forse
mai
Tu lo vorrai
con
tutte le sue spine,
con
tutti i suoi problemi
e
tutte quelle gocce
che
di sangue perde,
così
malridotto,
a
tal punto martoriato
pe’l
troppo dolor
per
un’Anima Bella
ch’ho
perso
senz’aver.
Inconsolabile.
Poesia
scritta il 28 gennaio 2015
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