sabato 9 maggio 2015

Inconsolabile




T’ho cantata,
angelicata,
t’ho vissuta
e pur sognata
ad occhi aperti
finché c’eri,
poi dormendo,
miseramente
consolandomi
e nutrendomi
dei Sogni
e dei Ricordi tuoi.

Un anno ancor
passato è d’allor,
da quella lite
per niente mite
che fatto m’ha
sanguinar
non più il naso
a forza di sognar
ma il cor
e la mente
pe’l dolor,
pe’l tuo rancor.

Un anno è passato
da quando
ti dissi che T’Amo,
da quando
celata ti sei
agli occhi miei
ma non al mio cor,
sofferente di Te,
ch’invece volevo
a viver continuar,
consolandomi
con la Magica Presenza tua.

Perso tempo non avrai,
mentr’io rimasto sono
a struggermi per Te,
ad in silenzio Amarti
quando allontanato m’hai,
quasi l’Amor fosse un peccato,
un peccato proibito,
quasi Tu sceglier potessi
chi amar e da chi esser amata:
questo no, onor non ti fa
ma desiderabile ti rende
agli occhi miei.

E conto il tempo
che mi separa da Te,
conto i giorni
e le settimane,
conto i mesi
e gli anni
perché son tutto
quel che di Te mi rimane
e che da Te mi separa,
Ricordo al contempo
Bello e sofferente,
Dolce e tagliente.

Capito non ho ancor
il real motivo
di tanto rancor,
capito non ho ancor
il real motivo
di tutto ‘sto dolor,
del perché oggi
sia più il tempo
del rimpianto
e della nostalgia
ch’il tempo
in cui vissuta t’ho.

Senza Te,
senza le tue Mani
addosso a me
né i tuoi Dolci Occhi,
inconsolabile sono,
e t’avrò forse stufata
per averti
amata e sognata,
angelicata e cantata,
ma or almen Tu sai
che donar io so
il cor mio ferito.

Anche se forse
mai Tu lo vorrai
con tutte le sue spine,
con tutti i suoi problemi
e tutte quelle gocce
che di sangue perde,
così malridotto,
a tal punto martoriato
pe’l troppo dolor
per un’Anima Bella
ch’ho perso
senz’aver.

Inconsolabile.


Poesia scritta il 28 gennaio 2015

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