E
da Te arrivai con una calza
piena
zeppa per Te di cioccolata,
alla
nocciola, al latte, extra-fondente
com’il
cor che per Te già batteva e fondeva.
Splendeva
il sole un anno fa
e
ci vedemmo dopo pranzo,
un
Raggio di Sole splendeva
in
un giorno come questo.
E
ci mangiammo il panettone
e
t’ospitai sulle ginocchia mie beate,
quel
bel giorno coccolarti io potei
per
una dell’ultime volte ancor.
E
ti dissi che la mia Befana Tu eri
con
quelle Labbra al natural da baciare
e
quegli Occhi Luminosi e Splendenti
che
sol Tu avevi, solo Tu.
E
non capisti il significato di tanto,
t’avrei
persa di lì a poco sperando,
un
gran dolore m’avresti lasciato
senza
d’evitarlo il poter.
La
mia Befana quel giorno Tu eri,
spazzato
via tutte le feste Tu avresti
com’ogni
sacrosanto giorno dell’anno
in
cui visto avevo gli Stupendi Occhi tuoi.
Inaugurammo l’anno nuovo quel giorno,
visti
di nuovo non ci eravamo noi ancora
da
quel raggiante giorno a Verona,
breve
ma Bello.
Quest’anno
non ci sei qui con me,
via
la befana tutte le feste si porterà
per
tornar ai dì non di festa
come
questi
senza
Te:
un
po’ più a mio agio io sarò
perché,
senza Te, festa più non c’è
e
saprò di non perdermi niente più,
perché
niente più c’è ormai
senza
Te.
Eri
Tutto, e Tutto via ti sei portata:
come
la befana, la mia Befana.
La
Più Bella Befana Tu eri,
dentro
come fuori la eri,
e
nel mio cor Tu tale rimarrai,
seduta
sulle mie ginocchia
alle
due del pomeriggio,
mentre
dolcemente mi sorriderai
ed una ciocca di capelli mi sposterai.
Io
ti sorriderò, abbracciandoti,
ricordando
che sei stata
solo
per un attimo.
Poesia
scritta il 6 gennaio 2015
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