Un
abbaglio,
mentr’io
reduce sono
dal
tentativo ennesimo
di
scacciare ‘sto dolore
ch’agonizzar
mi fa
nell’impossibilità
di
con Te risolverlo:
un
abbaglio che,
risvegliando
i Dolci Ricordi tuoi,
immediatamente
a Te mi riporta...
Questo
fato è strano assai,
a
Te sempre mi riporta
s’io
d’allontanarmi tento
anche
sol un poco,
ma
manco mi permette mai
d’averti
tra le braccia mie
o
farti mia,
unico
Desiderio mio,
d’allontanarmi
non mi permette mai
ma
manco d’a Te avvicinarmi.
E
mi chiedo
s’eri
Tu,
la
guida e la sagoma ed il color
dell’auto
eran i medesimi tuoi:
la
strada no,
tra
tutte quelle strade
che
tutte a Te conducono,
e
per questo lì io ero in quel momento,
tra
tutti gl’infiniti momenti,
mentre
Tu passavi.
S’eri
Tu.
Ma
io contento sono
d’essere
lì stato
in
quel preciso istante,
com’in
quegli Attimi Fuggenti
in
cui viverti potevo
e
respirarti fin dentro i polmoni miei,
fiero
non sarei
di
dimenticarti anche sol un poco:
non
ce la farei
ch’inculcata
Tu sei dentro me.
E
di cor io spero fossi Tu
ch’abbagliato
m’hai con i fari tuoi
mentr’io
lo svincolo prendevo
ed
ancor superando Tu mi stavi
come
quella volta,
s’eri
Tu,
ma
fatta non ce l’hai:
sol
viaggiar accanto a me Tu puoi,
star
davanti o dietro Te non posso
ma
sol accanto a Te.
Poesia
scritta il 18 aprile 2015

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