sabato 14 febbraio 2015

Cupido e le ali




Su nel ciel
c’è Cupido che vola.
Sulla schiena
ha le sue ali con le penne.
Sottobraccio
ha il suo arco con le frecce.

A Verona
ci siamo noi che passeggiamo.
Io che faccio
la battuta e Tu che ridi.
E vedendo
quel Sorriso io mi sciolgo.

Come neve,
neve bianca’l tuo Calor.

C’era bianco
ed andammo insieme a cena.
Mi spiegasti
che la neve sciolta s’era.
Ti risposi
ch’era stata tua Beltà.

Oh qual battuta!!!
Oh qual battuta escogitai!!!

E ti dissi
che Cupido non vede.
E che vola
senza vedere dove va.
Ch’è pur sordo,
e Tu ridesti divertita.

Oh qual Sorriso!!!
Oh qual Sorriso di Beltà!!!

Un Sorriso
che da un anno più non vedo.
Che vorrei
ancor io suscitar.
Che mi manca
e mi smarrisce come Cupido.

Quell’Abbraccio
mi negasti e fu la fine.
Fu l’inizio
quella sera due anni fa.
Con la neve
che sciolta s’era pe’l calor.

Il Calor
tuo che rivorrei ancor
e che spazio
lascia solo al mio dolor,
un dolor
senza più nessun color.

E d’allor
conservo io la Ros’ancor.
Anche secca,
il tuo Sorriso mi rammenta.
Un Sorriso
ch’hai fatto perder pur a me.

E c’è bianco
come quella Bella Sera.
Il mio primo
San Valentino senza Te
ma pur anche
San Valentino insieme a Te.

E Ti Amo
pe’l Sorriso che non vedo,
che Tu hai tolto
anche pure dal mio viso
e che vorrei
aver indietro e far tornare pur a Te.

Ancor sono
Innamorato io di Te.
Ad Amarti
io continuo dentro me.
In silenzio,
sperando di tornarti ad abbracciar.

E c’è Cupido
ch’è caduto e si rialza.
Ce l’ho fatta
e più fragile non sono.
Ho le ali
e voglio volar insieme a Te.

Ho le ali
e mi nutro d’un sol Sogno.
Di quel Sogno
che sei semplicemente Tu.
Questo è
il secondo San Valentino

senza Te.


Poesia scritta il 14 febbraio 2015

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