Su
nel ciel
c’è
Cupido che vola.
Sulla
schiena
ha
le sue ali con le penne.
Sottobraccio
ha
il suo arco con le frecce.
A
Verona
ci
siamo noi che passeggiamo.
Io
che faccio
la
battuta e Tu che ridi.
E
vedendo
quel
Sorriso io mi sciolgo.
Come
neve,
neve
bianca’l tuo Calor.
C’era
bianco
ed
andammo insieme a cena.
Mi
spiegasti
che
la neve sciolta s’era.
Ti
risposi
ch’era
stata tua Beltà.
Oh
qual battuta!!!
Oh
qual battuta escogitai!!!
E
ti dissi
che
Cupido non vede.
E
che vola
senza
vedere dove va.
Ch’è
pur sordo,
e
Tu ridesti divertita.
Oh
qual Sorriso!!!
Oh
qual Sorriso di Beltà!!!
Un
Sorriso
che
da un anno più non vedo.
Che
vorrei
ancor
io suscitar.
Che
mi manca
e
mi smarrisce come Cupido.
Quell’Abbraccio
mi
negasti e fu la fine.
Fu
l’inizio
quella
sera due anni fa.
Con
la neve
che
sciolta s’era pe’l calor.
Il
Calor
tuo
che rivorrei ancor
e
che spazio
lascia
solo al mio dolor,
un
dolor
senza
più nessun color.
E
d’allor
conservo
io la Ros’ancor.
Anche
secca,
il
tuo Sorriso mi rammenta.
Un
Sorriso
ch’hai
fatto perder pur a me.
E
c’è bianco
come
quella Bella Sera.
Il
mio primo
San
Valentino senza Te
ma
pur anche
San
Valentino insieme a Te.
E
Ti Amo
pe’l
Sorriso che non vedo,
che
Tu hai tolto
anche
pure dal mio viso
e
che vorrei
aver
indietro e far tornare pur a Te.
Ancor
sono
Innamorato
io di Te.
Ad
Amarti
io
continuo dentro me.
In
silenzio,
sperando
di tornarti ad abbracciar.
E
c’è Cupido
ch’è
caduto e si rialza.
Ce
l’ho fatta
e
più fragile non sono.
Ho
le ali
e
voglio volar insieme a Te.
Ho
le ali
e
mi nutro d’un sol Sogno.
Di
quel Sogno
che
sei semplicemente Tu.
Questo
è
il
secondo San Valentino
senza
Te.
Poesia scritta il 14 febbraio 2015
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