martedì 29 aprile 2014

Mea culpa




Non lo dico a mia discolpa,
riconosco le mie colpe,
prima d’esse tra tutte
quella di tenere tanto a Te.

Non lo dico a mia discolpa,
riconosco la mia colpa
d’aver voluto veder chiaro,
perché a Te ci tengo tanto.

Non lo dico a mia discolpa,
riconosco la mia colpa
d’aver parlato sempre troppo
e al momento inopportuno.

Non lo dico a mia discolpa,
riconosco la mia colpa
d’aver ove Tu fossi voluto saper,
nel tuo silenzio

quant’è successo prevedevo.
Non lo dico a mia discolpa,
riconosco la mia colpa
di non essere

scomparso come Te.

Non lo dico a mia discolpa,
riconosco la mia colpa
troppo gentil d’essere stato,
fin a farti di me diffidar.

Non lo dico a mia discolpa,
riconosco la mia colpa
d’averti sempre voluto dare
di me del meglio il meglio,

spaventandoti e ad allontanarti
inducendoti
allorché la mia fragilità
a galla è venuta.

Non lo dico a mia discolpa,
riconosco la mia colpa
capace di non essere stato
di tenerti strett’a me,

nel nome della tua Libertà.
Perché no,
della tua Libertà
io mai ti priverei,

nemmen con un rapporto
di prima
più confidenzial
e meno lascivo.

E, mentre mi vedi Tu negativo,
io sper che Tu non stia
troppo soffrendo per la vicenda
che da me credi causata

e d’esser diplomatico io cerco
in queste righe manifestandoti
il mio per Te sofferente Sentir:
chissà s’a Te arriverà...

Non lo dico a mia discolpa,
riconosco le mie colpe,
ma sol una cosa io ti chiedo:
rancor non mi portar.

Perché la mia fragilità,
che la tua sofferenza
temevo avesse causato,
rivelarsi potrebbe la tua Libertà

e la tua Felicità,
in una parola la tua Forza,
quando capirai
ch’i ruol tra noi non ho io evaso:

non più di Te.


Poesia scritta il 19 aprile 2014

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