lunedì 28 aprile 2014

A casa mia




Un anno fa,
per il mio compleanno,
venisti a casa mia.
Un anno fa,
in questo momento,
t’ospitavo in casa mia.
Qual Gioia mi lasciasti,
una Gioia che quest’anno m’è
mancata.

Non sapevo se crederci
ma ci ho sperato, t’ho aspettata
ed i tappeti ho io “steso”
per il tuo eventual arrivo.
Ho pulito, ho lavato,
nei lavori di casa mi sono cimentato.
Bello mi son fatto.
Invano.

S’ad ottener stabilità
non riesci mai
nella tua vita che non decolla,
o se decolla e poi atterra,
o se decolla e poi le montagne russe essa fa,
è arduo pulire per se stessi
(a meno d’essere un ossesso della pulizia),
è impegnativo cucinare per se stessi
(a meno d’essere uno chef nato),
è privo di senso spaccarsi la schiena
per far bella una casa
che non ospiterà
l’anima più chic.

Per questo mi “servi” qui:
per darmene la voglia,
per darmene il piacere,
per darmi la voglia ed il piacere
di pulir e cucinare,
di pulir e di lavare,
di stender e stirare,
d’il meglio preparare
per festeggiar insieme a Te.

Un piacer Tu sei
ma pur per me un dovere,
perché dover io sento verso Te,
doveri di cui malamente Tu mi privi.

Chissà se sol questa volta
non sei venuta qui,
privandomi della mia festa,
o se destinata sei
a non venire più...
Chissà se sol questa volta
la mia Speranza è stata vana
o se torneremo a frequentarci
come quando Vivo mi facevi Tu sentir...
Chissà se rivedere io potrò
quel tuo Bellissimo Sorriso
ed il tuo Stupendo Viso,
i tuoi Meravigliosi Occhi Dolci...
Ed intanto il mio cuore sanguina
perché eri la mia Gioia
ed ancor vorrei che Tu la fossi
mentre non ci sei.

Il Ricordo io conservo
del tuo primo e spero non ultimo
piede qui,
gelosamente
io lo custodisco nella mia mente,
anche se, oltre a Te,
nessun c’era
che “soffiarmelo” potesse,
nemmeno il mio gatto.
Ricordi la scarpetta verde?!?

A prender la pizza gigante noi andammo,
Melino” e “Tre signori”,
la torta ci mangiammo
(te la ricordi?)
che sciolta s’era innanzi a Te!!!
Per onorarti dei fior ti regalai
Perché il mio regalo eri Tu.
E quella postazione sul divano,
(te la ricordi?),
nessun l’ha più toccata,
nemmeno io:
sarò sincero, sol una volta!!!
Perché mi mancavi.

Lo vedi ch’il mio divano
è troppo grande per me?
Lo vedi che questa Speranza,
seppur Enorme,
è comunque poca cosa
in confronto a Te?

E io ti penso,
mi chiedo cosa fai,
se ti ricordi io mi chiedo
ch’oggi compiuto ho gli anni,
tanto gli auguri Tu non me li hai fatti.
Mi chiedo se Tu mi stia pensando,
se ti ricordi del mio compleanno,
mi chiedo come sia questo pensier, se c’è,
piacevol, indifferente, sofferente
o pieno d’ingiustificato rancor per me.
Che Dio non voglia…

Casa mia non ti piaceva,
eppur si dice che
non importa dove sei
ma con chi stai.
E mi rattristo
ed il mio cuore sanguina
perché eri la mia Gioia
ed ancor vorrei che Tu la fossi
mentre non ci sei.
E piove,
come quasi tutte le volte
in cui ci vedevamo:
e, se non pioveva, nevicava,
ma il Raggio di Sol eri sempre Tu.
Come ora.

Torna a casa mia.


Poesia scritta il 28 aprile 2014

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