Ti
dicevo che sei Bella
ma
non per fartene vantare,
io
davvero lo pensavo.
Tu,
io quasi dicessi
assurdità
o eccedessi,
fermamente
lo negavi.
Eppur
Tu sai che sei Bella,
colto
l’ho dal tuo Portamento.
Quel
che non vedi
è
la Bellezza del tuo Cuore:
laddove
tutti t’apprezzano
per
il tuo aspetto,
non
so s’accorta Tu ti sia
del
fatto ch’io t’apprezzo
anche
al di là di questo,
per
la tua Bontà interiore.
Per
il tuo Buoncuore.
E
Tu non mi vedi,
non
mi distingui dalla massa,
densa
com’una matassa,
di
tuoi assurdi pretendenti,
tutti’n
fila fino al duomo,
così
assurdi che ti lasciano,
incapaci
d’accettarti
e
d’amarti con il cuor.
E,
abbagliata dalla mondanità,
non
vedi la mia nobiltà
nell’accettar
cose
ch’un
uomo accettar non può.
Perché
d’un uomo la fiducia
per
l’inaccettabile accettare
sol
da eterna gioia può fruttare
dopo
aver sofferto.
Io
ho sofferto
e
questa Gioia ho io vissuto:
con
Te.
E
con Te rinato sono.
E
Tu mi deridesti
ed
umiliazioni mi lanciasti
per
la mia fragilità:
che
non era ingenuità,
non
era pericolosità
né
tantomeno follia
priva
di logica
ma
bontà.
Per
dimostrartela
t’ho
sfidata innocuamente,
senza
sfiorarti attentamente
né
graffiarti solamente
ma,
anzi, arrivando
ahimè
in ritardo
e
la colpa io sorbendomi
con
la pena del tuo odio.
Ma
io ci riesco,
ad
accettar io riesco
l’inaccettabil
per un uomo
e
Uomo sono, Tu lo sai, solo Tu,
perché
sei Tu,
perch’in
Te credo
alla
faccia di tutto
e
dei tuoi colpi bassi.
Credo
in Te.
Poesia
scritta il 27 aprile 2014

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