La
mia consolazione in questa vita che tanto ti cerca
è
magra com’un appuntito chiodo piantato nel muro,
l’invalicabile
muro che ci separa da quell’illegittima sera,
segnata
dal chiodo del mio Dolce e Superbo Ricordo di Te,
un
Dolce Ricordo ch’assai teneramente io custodisco in me.
La
mia consolazione è una foglia che trema,
che
trema d’una sì debol ma robusta incertezza,
del
mio incerto futuro nei Rispettosi Riguardi tuoi
e
di gran dolor per la tua non più Magica Presenza
in
questa mia stessa vita che solamente a Te aspira.
La
mia magra consolazione è una foglia che trema,
che
trema del mio nostalgico e Dolce Ricordo di Te.
Essa
è aggrappata a questa sottil e flebile Speranza,
alla
Speranza di poter un lontano giorno rivedere Te,
di
poterti riabbracciar e nuovamente stringer a me.
La
mia consolazione è una foglia indifesa che trema,
che
trema per la Gioia di veder avverata una Speranza.
La
Speranza di riveder gli Stupendi tuoi Occhi Dolci,
come
pur il tuo Magico e Superbo Sorriso di Felicità,
di
cui vorrei esser la fonte più esclusiva in eterno.
Questa
consolazione è una foglia ch’io difendo,
difendo
da chi o cosa da Te mi vuol allontanare.
Ti
chiedo ardentemente di non desiderare questo,
perché
son ora io molto più forte di me stesso
e
consapevol Tu sei della mia robusta fragilità
per
difendere me stesso ma anche Te, cui aspiro,
oltre
ogni dove, oltre ogni quando, oltre ogni perché,
ma
non oltre Te o al di là di Te.
Poesia scritta il 3
luglio 2014
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