La
mia patria è l’Italia,
la
mia patria è la Francia
ambiguamente
ho due patrie.
Valgo
per due? No, valgo per zero:
nemmen
a riabbracciarti son riuscito.
Amo
l’omelette,
amo
la baguette,
amo
davvero tante cose
e
tante persone di questo Paese
dove
la fortuna di nascer non ho avuto.
Conosco
il français,
l’accento
ho français,
alcune
usanze ho françaises
ma
mi sento un piccol po’ estraneo
in
un Paese nel qual non vivo e non ci sei.
Vivo
sol dove ci sei Tu,
Splendore
dei miei occhi,
Gran
Bellezza del mio spirito,
vivo
solo dov’un giorno lontano
nuovamente
potrei forse riabbracciarti.
Le mie patrie non son
queste,
la
mia patria è il fantastico mondo
che
Tu, con la tua raffinata e grand’Abilità,
a
farmi apprezzar riuscita sei al superlativo,
al
superlativo assoluto e relativo.
Non
tolgo nulla all’omelette,
non
tolgo nulla alla Tour
Eiffel,
non
tolgo nulla alla Città dell’Amor
dove
condurti per mano avrei io voluto
così
tanto ardentemente.
Non
tolgo nulla alla baguette,
non
tolgo nulla al Moulin
Rouge,
non
tolgo nulla alla Città della Moda
che
tanto ti sarebbe piaciuta, se sol
indietro
non ti fossi Tu tirata.
Principessa
di Luce,
Mademoiselle
à la mode,
Principessa
Raggio di Sole,
nella
Città delle Luci ti vo pensando
e
com’una Stella Lontana m’indichi la via.
La
mia patria è l’Italia,
la
mia patria è la Francia,
la
mia patria è sol dove posso
ritrovarti,
riabbracciarti e stringerti
com’allora,
fosse anche in capo al mondo:
dove
ci sei Tu.
Poesia
scritta il 22 luglio 2014
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