Quella
sera ti chiesi s’eri Felice
perché
io assai tenevo a che Tu la fossi.
Quella
sera stessa io ti chiesi s’eri Felice
perché
davver a cuor a me stava il tuo Sorriso.
Sempre
quella stessa sera io ti chiesi s’eri Felice
perché
Tu mi rendevi tal e io volevo ricambiare.
Anima
Speciale, reso m’hai l’Uomo più Felice
quando
Tu nella mia Vita eri presente,
anche
se mia non eri ufficialmente.
Ma
reso m’hai pur il più infelice
da
quando nella mia vita
più
non ci sei.
La
Felicità è volatile
e
forse Felice Tu non eri,
coglier
Felicità Tu non sapevi.
Io
m’accontentavo di poco assai,
d’un
poco che Tu non hai capito mai,
ed
ero Felice anche sol per Quegli Attimi tra noi.
Ero
Felice, sì,
ero
l’Uomo Più Felice,
ero
il Più Felice della Terra
perché
su questa Terra c’eri Tu,
mia
Adorata Anima Speciale:
ero
Felice perché c’eri Tu.
Ero
Felice anche per Te,
che
sembravi esser sì contenta
d’aver
in me trovato un Amico Sincero:
anche
se con me non sempre ti confidavi,
avevi
accanto me e io avevo accanto Te
e
questo era già Tanto e mi bastava.
Quest’era
la Bellezza
del
nostro Piccol Grande Rapporto
scaturito
da una situazion così singolare,
il
semplice conoscerci e darci vicendevolmente
una
soddisfazion che rasentava la Felicità,
piccola
o Grande ch’essa fosse.
Ero
Felice accanto a Te,
a
qualcosa di più avrei io aspirato.
Ma
grandemente me ne accontentavo,
mi
facevo bastar quel poco ch’era già Tanto:
al
tuo Buoncuor nemmeno io comandar potevo
ed
ero felice così.
Per
questo, e nient’altro,
quella
sera io ti chiesi s’eri Felice:
ci
pensasti, nemmeno Tu stessa l’ sapevi,
e
poi mi dicesti che stavi “normale”.
Fu
allor che, senza esitar, decisi
di
darti la mia, di Felicità.
Perché
Tu,
Anima
Speciale,
eri
la mia Felicità
ed
ancor io ad Essa
non
riesco a rinunciar:
vorrei
ch’ancor Tu lo fossi
com’a
quel tempo,
sempre
più lontano da noi...
Poesia
scritta il 24 giugno 2014
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