martedì 24 giugno 2014

Ti chiesi s'eri felice




Quella sera ti chiesi s’eri Felice
perché io assai tenevo a che Tu la fossi.
Quella sera stessa io ti chiesi s’eri Felice
perché davver a cuor a me stava il tuo Sorriso.
Sempre quella stessa sera io ti chiesi s’eri Felice
perché Tu mi rendevi tal e io volevo ricambiare.

Anima Speciale, reso m’hai l’Uomo più Felice
quando Tu nella mia Vita eri presente,
anche se mia non eri ufficialmente.
Ma reso m’hai pur il più infelice
da quando nella mia vita
più non ci sei.

La Felicità è volatile
e forse Felice Tu non eri,
coglier Felicità Tu non sapevi.
Io m’accontentavo di poco assai,
d’un poco che Tu non hai capito mai,
ed ero Felice anche sol per Quegli Attimi tra noi.

Ero Felice, sì,
ero l’Uomo Più Felice,
ero il Più Felice della Terra
perché su questa Terra c’eri Tu,
mia Adorata Anima Speciale:
ero Felice perché c’eri Tu.

Ero Felice anche per Te,
che sembravi esser sì contenta
d’aver in me trovato un Amico Sincero:
anche se con me non sempre ti confidavi,
avevi accanto me e io avevo accanto Te
e questo era già Tanto e mi bastava.

Quest’era la Bellezza
del nostro Piccol Grande Rapporto
scaturito da una situazion così singolare,
il semplice conoscerci e darci vicendevolmente
una soddisfazion che rasentava la Felicità,
piccola o Grande ch’essa fosse.

Ero Felice accanto a Te,
a qualcosa di più avrei io aspirato.
Ma grandemente me ne accontentavo,
mi facevo bastar quel poco ch’era già Tanto:
al tuo Buoncuor nemmeno io comandar potevo
ed ero felice così.

Per questo, e nient’altro,
quella sera io ti chiesi s’eri Felice:
ci pensasti, nemmeno Tu stessa l’ sapevi,
e poi mi dicesti che stavi “normale”.
Fu allor che, senza esitar, decisi
di darti la mia, di Felicità.

Perché Tu,
Anima Speciale,
eri la mia Felicità
ed ancor io ad Essa
non riesco a rinunciar:
vorrei ch’ancor Tu lo fossi

com’a quel tempo,
sempre più lontano da noi...


Poesia scritta il 24 giugno 2014

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