Non
c’è gioia
senza
uno che vive,
per
questo ti diedi
la
monetina da un cent
e
io tenni la “due”:
nulla
sono
senza
Te.
Te
la diedi
in
quella circostanza Gioiosa,
il
penultimo giorno in cui ci vedemmo,
per
la nostra “festa”:
per
caso entrambe le trovai lo stesso dì,
davanti
al supermercato e in chiesa.
Che
significherà mai, io mi chiedevo?
Non
c’è Vita senza la tua Vitalità,
non
c’è Due senza Uno.
Non
c’è Gioia senza la tua Felicità,
non
c’è Uno senza Due.
E
io che cercavo di dirtelo
in
tutti i modi possibili,
invano.
Ci
ho provato con la Gentilezza,
ci
ho provato col Sarcasmo.
Ci
ho provato con la Dolcezza,
ci
ho provato con la Simpatia.
Ci
ho provato con la Tenerezza,
ci
ho provato con Intelligenza.
Invano
Tu
sei l’Uno,
io
sono il Due:
io
sarò doppio
ma
nulla sono
senza
Te,
non
c’è Due
senza
Te.
Un
arricchimento rimarresti
ma
più non ci sei:
posso
vantarmi
d’averti
conosciuta
ma
un nostalgico arricchimento sarà
al
passato relegato
per
la troppa sofferenza
che
m’hai lasciato.
Mi
manchi.
Poesia
scritta il 12 giugno 2014
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