domenica 2 agosto 2015

Eravamo in due




Tu no,

non c’hai pensato,
e fin da subito m’hai incolpato,
colto l’ho dal tuo prender le distanze,
ma in due abbiamo noi costruito,
io da sol mai sarei riuscito:
eravamo in due,

Tu e io.

Due sponde noi eravamo,
un Ponte avevamo noi costruito,
lo stesso che poi Tu m’hai demolito
dopo tanto e tanto cercare mio,
dopo tanto e tanto tentare mio
ed avercela fatta,

invano.

Da sol mai fatta ce l’avrei,
gli uman rapporti di due son fatti,
in quanto tal in due si costruiscono:
è merito pur tuo se fatta ce l’avevo
prima che Tutto Quanto
Tu mi distruggessi.

Fa male, ma male per davvero.

Quel nostro piccol Grande Rapporto
sulla Mutual Gentilezza era fondato,
fondato era sulla Gentil Mutualità:
su noi due unicamente, Tu e io,
e su nessun altro era fondato.
Eravamo in due,

Tu e io.

A nulla son valse le tante lacrime versate
perché, sì, per Te ho pianto all’infinito.
A nulla è valso cercar di recuperare:
fa la durezza di cuor mal assai,
quella di testa ancor di più,
e capiti non ci siamo

più.

Nonostante del mondo tutte le lingue,
nonostante italiano parlassimo noi,
nonostante fossimo a due passi da noi:
quasi parlassimo un diverso linguaggio,
non hai più trovato in me un ingranaggio
e quel Ponte hai sotto i miei occhi demolito.

Tornerei

indietro, lo farei se potessi:
e forse tal grossolan e fatal errori
potremmo noi codesta volta evitare,
perché insieme abbiamo noi costruito
ed insieme abbiamo noi sbagliato.
Eravamo in due,

Tu e io.


Poesia scritta il 26 settembre 2014

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