Regna
il dolor
ma
non c’entra il dottor:
si
tratta d’Amor,
non
è stato un error.
Errar
Tu puoi
sol
se volente o nolente
scegli
o mal agisci:
nul
di ciò ho io fatto.
L’attenzione
per comunicar
che
necessito di dar
e
di ricevere mi plasma nel mio essere,
nel
mio di non udente carattere.
Frainteso
hai
l’attenzione
mia,
per
qualcos’altro
facendola
passar:
pretesa
non era,
malvagità
non era,
una
colpa nemmeno
ma
disagio.
Non
era una pretesa.
Se
per comunicar
attenzione
devi metterci,
essa
è innata,
la
necessiti
per
dir ed ascoltar:
io
con gli occhi sento
e
propensa esser devi
a
me ripetere, farti capir.
Non
chiedevo la Luna
a
Te ch’il Sole sei,
ma
Tu
spontaneamente
me la davi,
un’attenzione
Tu mi davi
senza
eguali:
e
con me comunicavi grandemente,
ci
sapevi fare
e
col blocchetto
e
col cellulare
e
scandendo
meglio
e ripetendo.
L’attenzione
tua non pretendevo,
ne
usufruivo, Gioivo,
non
ti chiedevo
nul
che non potessi darmi.
Ed
indesiderata
l’hai
Tu classificata,
mentre
sempre m’accettavi,
ti
mostravi alla mia altezza, io alla tua.
Non
era una pretesa.
E
capito Tu non l’hai,
punendo
me col tuo distacco,
obbligandomi
a rimetterci e soffrir
quando
scelta non ho avuto:
non
così Te,
accecata
d’odio
e
rancor verso di me,
per
aver lottato io per Te.
Bastato
non t’è illudermi,
farmi
di Te Innamorar,
mal
farmi star
per
un Abbraccio non più datomi,
in
alto farmi volar
ed
il firmamento toccar
ed
infine insultarmi
dopo
Tutto Quanto t’ho dato...
Bastato
non t’è
esser
Qualcuno
d’Importante
ed Essenziale
per
me.
Poesia
scritta il I luglio 2015
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