Me
lo dicevi,
avevi
tanti pretendenti,
tutti’n
fila fin al duomo:
dimenticato
Tu m’avrai,
quest’il
mio timore.
Rifatta
ti sarai una vita
di
me senza tener conto:
un
po’ brucia, fa male ma,
se
così fosse,
lieto
ne sarei per Te.
E
poi mi piace pensare
che
possa non esser così,
che
sia io a poter sbagliare
quando
potuto non ho
far
a meno d’a Te pensare.
E,
se Tu sapessi che non esiste
ch’io
possa dimenticarti,
scinderti
dal mio cuore,
forse
stupita rimarresti
di
siffatta mia Tanta Dedizione.
A
me questo Sentimento
spaventa,
mi fa paura
per
la sua profondità,
perché
Più Grande è di me,
che
da sol non sono nessuno,
anche
se ciecamente mi ci affido
perché
mi culla,
dolcemente,
come
le onde del mare,
dando
un senso al Sentir mio.
E
voluto avrei cullare Te,
mia
Signora e mia Bambina,
se
sol Tu fossi stata
un
pochino più morbida con me,
senza
quella rigidità che m’ha ferito.
Eppur
questa Dedizione
basta
a suggerirmi che so Amare
come
Tu forse non sai fare,
forse
trascurando me stesso
ma
di sicuro con tutto il mio cuore:
incondizionatamente.
Poesia
scritta il 28 dicembre 2014
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