giovedì 24 settembre 2015

Lacrime di pioggia




Cielo, che piangi lacrime di pioggia,
secondo sane leggi della natura create,
vuoi far sentir dove malcontento alloggia
e sfoghi Tu malumore dopo la fine dell’estate.

Sembra quasi che si stia il pianeta ribellando
alla sofferenza in cui versa codest’umanità
dicendoci ch’anche lui, sì, sta soffrendo
per il mal nel mondo, la sua caducità.

Cielo, che piangi lacrime di pioggia,
sofferente del venir meno di sani valori,
sembra quasi la natura divenga più selvaggia
di chi più non riesce a viver un mondo di colori.

Dentro le persone rimane un grande malcontento
per un mondo ingiusto che lascia lo sgomento.
Il cielo così esprime la sua sentita ribellione,
la natura piange e del mondo le persone.

Costruzioni abusive, riscaldamento globale,
la natura piange con una ribellione sua brutale.
Venir meno dei valori, assenza d’un lavoro degno,
l’uomo piange una Dignità che va in fumo come legno.

E forse nel cor d’alcuni uomini ci son lacrime di pioggia
che stentano ad andarsene da dove tristezza poggia.
Io sono uno di quelli, vorrei un po’ essere felice
perché della mia vita son io un po’ infelice.

Ed il mio cuore, insieme al cielo,
piange le lacrime di pioggia
e cerca, immerso nel gelo,
dove Speranza poggia.


Poesia scritta il 15 novembre 2014

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